ValbremSi guarda in prospettiva incrociando, scaramanticamente, le dita. Per il futuro del loro posto di lavoro, i 165 dipendenti della Valbrem Spa di (con polo produttivo anche a Presezzo) ieri, al vertice organizzato in provincia, nell'ufficio 'assessore al lavoro Enrico Zucchi, qualche rassicurazione in più l'hanno avuta.

Durante l'incontro – recita un comunicato congiunto diramato al termine del vertice a cui hanno partecipato oltre che l'assessore Zucchi anche l'assessore provinciale alla Cultura Giovanni , i responsabili aziendali della Valbrem, i delegati di Confindustria , i rappresentanti sindacali di Fim-Cisl e Fiom-Cgil, il sindaco di Lenna e i rappresentanti della , mentre un gruppo di dipendenti ha inscenato un piccolo presidio sotto gli uffici della Provincia – è stata confermata la volontà dell'azienda di adempiere a quanto previsto nell'accordo sindacale sottoscritto dalle parti per gli aspetti inerenti lo sviluppo del piano industriale e alle ricadute occupazionali».

In pratica, a fronte della copertura temporanea della cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale (12 mesi) concordata a fine luglio scorso, ieri si è incassato un impegno reale (formalizzato in una dichiarazione aziendale) da parte dei vertici di Valbrem che hanno confermato «previo concretizzarsi delle prospettive di ripresa, l'intenzione di mantenere le produzioni presso i siti di Lenna e Presezzo, nonché l'applicazione del piano sociale e delle conseguenti agevolazioni alla ricollocazione del personale, previsti nell'ambito delle intese raggiunte in occasione del ricorso agli ammortizzatori sociali straordinari in atto». Nel contempo, «la Provincia, il Comune di Lenna e la hanno confermato l'impegno a supportare lo sviluppo di quanto illustrato, con particolare attenzione alla situazione occupazionale. La Provincia, inoltre, ha rinnovato la disponibilità alla programmazione di percorsi di politica attiva».
«L'incontro è servito per capire le reali intenzioni della Valbrem riguardo agli investimenti sull'impianto di verniciatura delle produzioni di cerchi in lega per camion – spiegano Gianfranco Maifredi e Roberto Pirotta rispettivamente di Fim e Fiom -: le preoccupazioni erano legate alla sospensione dei progetti programmati e che, in un certo senso, lasciavano presagire la possibilità che l'azienda ripensasse in toto la sua presenza in Bergamasca».

Da qui l'importanza della dichiarazione della direzione aziendale. «Hanno ribadito in modo chiaro che la volontà è quella di rimanere a Lenna e Presezzo – spiegano i sindacalisti -: c'è stata la conferma dei programmi produttivi. Va da sé che, in una situazione congiunturale difficile, con una domanda debole, la richiesta è quella di una maggiore comprensione: nel momento in cui il mercato ripartirà si tornerà a parlare dell'investimento programmato». In attesa della ripresa, per il momento c'è la copertura della cassa integrazione. Oggi, infatti, dei 165 dipendenti in forza, operativi sono un'esigua minoranza: 12 a Lenna; qualche unità a Presezzo; qualche unità a Bolzano dove il gruppo sta terminando la dismissione di quell'impianto preparando il trasferimento dei materiali a Presezzo.

Se gli occhi sono puntati al dopo crisi, in ogni caso a rafforzare le speranze per i lavoratori della Valbrem c'è la specializzazione dell'ambito produttivo che i siti di Lenna e Presezzo si sono ritagliati all'interno del gruppo multinazionale. «I cerchi in lega per i Tir – spiega Maifredi – si fanno solo qui da noi». In calendario per la fine di settembre c'è un vertice sindacale con l'azienda: nelle prossime settimane, poi, si svolgerà anche un'assemblea di fabbrica.

L'Eco di Bergamo