l laghetto di Algua torna a nuova vita
Senza categoria Articolo letto da 938 utenti - Pubblicato il 28 Giugno 2012Algua – Tutto come un tempo al laghetto di Algua, lo specchio alpino presente solo nei ricordi dei più anziani è tornato a nuova vita. Tutto inizio nell'ottobre del 1896 quando una frana, grandissima, si staccò dalla falda sinistra della valle del torrente serina. L'enorme massa di materiale precipitò nella valle sbarrandola completamente e ricoprendo la strada provinciale. Per effetto di questo sbarramento le acque del torrente Serina, impedite nel loro corso formarono un lago. Nei mesi successivi si dovette istituire un traghetto per superare lo sbarramento lacustre in attesa che la frana si stabilizzasse per poter costruire una nuova strada provinciale. Nel corso degli anni quell'evento tragico si trasformo in un nuovo elemento geografico della val serina e fu per decenni una piacevole attrattiva turistica, finche le continue piene del torrente hanno trasformato il tutto in una piana alluvionale colma di detriti e negli anni 90 la comunità montana ha tramutato in un area pic-nic e zona umida per il ripopolamento degli anfibi.
Recentemente l'intera zona è stata come “ristrutturata” grazie a lavori finanziati per 20 mila euro dalla Ster con scavi nell'alveo e la costruzione di scogliere e ora il lago si mostra con il suo mezzo chilometro di lunghezza come un tempo. Alla storia di questo lago sono legati anche dolorosi episodi della resistenza bergamasca, il 30 settembre 1944 persero la vita nel lago due partigiani Norberto Duzioni e Giovanni Zelasco. Un anno più tardi invece otto militi della forestale di San pellegrino vennero fucilati nella stessa zona. Come se la ricreazione del lago possa essere di ricordo anche per chi eroicamente in quelle acque perse la vita per la patria.
Nicolò Belloli – bergamo News
Una risposta a “l laghetto di Algua torna a nuova vita”
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Inserito il 29 Giugno 2012 alle ore 06:44 GMT+0100
Molto lodevole.
Forse perchè mi ricordo vagamente il laghetto, anche se non cosi lungo, che era una piccola oasi lacustre all’inizio di una valle non facile da salire.
Da Algua partiva anche un bellissimo sentiero per Bracca, allora non c’erano strade, che non percorro da anni ma che spero sia ancora percorribile.
Percorrendolo, a circa metà strada c’era la zona “Corna” e poi un piccolo abitato dove c’era sempre qualcuno da salutare e fermarsi a fare due chiacchere (non mi ricordo il nome della famiglia) fino ad arrivare a “Truchel”.
Poi si saliva anche dal “Canarì” dove c’era un molino ad acqua e si poteva comprare la farina gialla (quella era farina ) per la polenta.
Beh, il tempo passa ma, per fortuna c’è ancora qualcuno che ripristina le belle cose del passato. Senza nostalgia però!