orsoJJ5L'orso bruno ha lasciato le montagne bergamasche, le sue tracce al Tonale, allo Stelvio e nei Grigioni. Come in ogni giallo dei nostri tempi, a dire che fine ha fatto il giovane orso saranno esami di laboratorio, ma gli esperti hanno pochi dubbi. Nei prossimi giorni i laboratori d'analisi di Trento potrebbero confermare quello che per gli esperti è già una certezza: l'orso JJ5 ha lasciato le montagne bergamasche. «Avremo a breve i risultati degli esami sulle tracce trovate nelle ultime settimane, magià ora c'è una probabilità del 90% che JJ5 abbia lasciato le Orobie». A parlare è Mauro Belardi, responsabile del “Programma Orso per le Alpi” delWwf Italia. Il giovane plantigrado ha scollinato le Orobie, passando al versante valtellinese probabilmente già in primavera.

La sua estate la sta trascorrendo a zonzo sulle montagne a poche centinaia di chilometri dalla . «Le tracce che si stanno esaminando – dice Belardi – arrivano dalla zona del Tonale ed è molto probabile che siano state lasciate da JJ5, così come quelle trovate allo Stelvio e in Poschiavo, in Svizzera (ma appena dopo il confine con l'Italia, nei pressi di Tirano, nda)».

Sembra quindi confermato che l'orso si sia allontanato dopo circa un anno di permanenza sui monti bergamaschi, segnato da stragi di pecore, capre e galline e dalla seria minaccia avanzata da gruppi di pastori valligiani pronti a farsi giustizia sparando all'animale. Perché questo trasloco? Questioni di cuore, pare, ma anche di pancia: «JJ5 è giovane – spiega Belardi – e come tutti i maschi della sua specie si muove alla ricerca di femmine. Che però non troverà a meno che non si sposti più verso est, sulle montagne del Trentino-Alto Adige. Da quando è uscito dalla Bergamasca non sentiamo più parlare dei suoi danni al bestiame.

Questo perché probabilmente, soprattutto allo Stelvio, si sta alimentando di carcasse di cervi morti durante le nevicate invernali. Trova quindi carne in abbondanza e non attacca più gli allevamenti. L'inverno molto rigido e nevoso ha provocato una moria di cervi, rimasti intatti sotto il ghiaccio. Alcuni gruppi di ambientalisti avevano chiesto che la Forestale ricoverasse e nutrisse gli durante le nevicate, ma il Parco dello Stelvio, sostenuto anche dal Wwf, ha lasciato che la natura facesse il suo corso. Così ora, con il graduale scioglimento dei ghiacci, JJ5 si trova una considerevole scorta di carne surgelata. La Bergamasca perde così l'esemplare più prezioso e raro del suo patrimonio faunistico, ma non è detto che l'allontana – mento di JJ5 sia definitivo: «Gli orsi maschi – spiega ancora Belardi – vanno in cerca di femmine per l'accoppiamento, ma poi tornano a vagare da soli, quindi non è detto che non possa tornare dalle parti di Bergamo». L'allontanamento, anche se magari solo temporaneo, ha comunque risolto problemi seri di convivenza con le comunità dei paesi della montagna orobica. Tanto che lo stesso responsabile del Wwf definisce il fatto stesso che JJ5 possa godersi un'altra estate sulle Alpi «un successo, da parte di tutti. Significa che tutte le parti coinvolte sono state brave, chi a spiegare e chi a capire, che la convivenza con un orso è possibile.

Simone Bianco – DNEWS

La saga dei JJ . in Italia che in Svizzera, lì hanno sparato a suo fratello
Tra i monti che portano i segni del passaggio di JJ5 ci sono anche quelli della Val Poschiavo. Si tratta di una piccola nel Cantone dei Grigioni, due paesini di lingua e cultura italiana. «E meno male – commenta Mauro Belardi del Wwf -, siamo in tutt'altro clima rispetto a un'altra zona dei Grigioni, dove nel 2008 è stato abbattuto JJ3, fratello di JJ5. Evidentemente, nonostante i tanti problemi, in Italia siamo più bravi a gestire e preservare la fauna selvatica. In Italia gli orsi ci sono e liconserviamo, in Svizzera e Germania li abbattono». JJ3 è statoabbattuto nellaprimavera del 2008 nella zona nord del cantone. Le autorità svizzere avevano stabilito che il suo comportamento, con continue incursioni vicino alle a caccia di cibo, era ormai potenzialmente pericoloso.

Per questo, dopo aver cercato di dissuadere l'animale dall'avvicinarsi ai centri abitati, si è passati alle maniere forti e definitive. È comunque probabile che al momento JJ5 si trovi nella zona dello Stelvio. «Per lui sarebbe un bene – dice Belardi – perché si troverebbe nel territorio di un Parco Nazionale, una struttura già abituata a gestire la fauna
selvatica. Anche la popolazione e l'amministrazione della Provincia di Sondrio da questo punto di vista hanno
maggiore consuetudine a convivere con animali del genere».