Si scrive «interventi urgenti», si legge beffa. Perché il milione di euro di studi di fattibilità deliberati ieri dalla Giunta provinciale si riferisce a opere rese necessarie dalle frane del 2002. Manufatti per la che però vedranno la luce dieci anni dopo, visto che i lavori, secondo le tabelle di marcia più ottimiste, partiranno a marzo. Si tratta di 800 mila euro per un'ulteriore sistemazione dei movimenti franosi a Camorone-Sottocamorone, a Brembilla, e 200 mila euro per l'adeguamento di un tombotto sulla della Valle Zuccotto, a Corna Piana, a Gandellino. Sui documenti che danno il via alla progettazione (a cura di via , appunto) la dicitura è «Sesto piano degli interventi urgenti conseguenti agli eventi atmosferici del mese di novembre 2002».

Un ritardo dovuto all'iter dei fondi, sbloccati con decreto del Consiglio dei ministri il 6 luglio, trasferiti alla Regione qualche giorno dopo e da qui alla Provincia, «che appena li ha ricevuti si è attivata diligentemente», afferma l'assessore alla Viabilità Giuliano Capetti.

I Comuni
A confermare l'assurdità della situazione (seppur ben contenti di vedere finalmente avviate opere necessarie per i territori) sono i sindaci dei Comuni interessati. «Ci son voluti dieci anni? Non me lo dica, non me lo dica», ripete Tobia Sighillini, primo cittadino di Gandellino, che seppur governando solo dal 2009 ha ben presente la gravità dei danni provocati dalle calamità del 2002 e la battaglia per ripararli. «Dalla finestra del Comune vedo la pendenza 'area in questione, è verticale. Ogni volta che piove qui ci viene il mal di pancia. Gli interventi fatti sono stati tanti, ma ne mancano ancora altrettanti.

Vado a memoria: a Gandellino, per l'emergenza, dovevano essere investiti circa 5,5 milioni: ne sono arrivati 2», dice. Ricordando come sia riuscito a ottenere dalla Regione altri 200 mila euro, «piantonando gli uffici tutti i giorni». «Questa quota la spenderà il Comune – aggiunge Sighillini – anche se poi tolto il 21% di Iva, si ridurrà già a 135 mila». A Brembilla, una delle località più colpite nel 2002, la storia è simile. Il primo lotto di lavori si è concluso nel 2004 per 1,5 milioni; altrettanti ne sono stati spesi nel 2006, con un'integrazione di 700 mila euro nel 2007. «Questi ultimi 800 mila euro – spiega il sindaco Gianni Salvi – serviranno per completare le opere già realizzate e farne di nuove: ad esempio i due canali ai lati della frana, perché quando piove molto, l'acqua continua a scavare, compromettendo i fianchi della frana».

I progetti
Il progetto è a cura di Via Tasso, che, secondo la tabella di marcia, ora inserirà gli interventi nel piano delle opere pubbliche, chiuderà l'appalto all'inizio dell'anno prossimo, con l'avvio dei lavori in primavera. «Ridicolo chiamarli interventi urgenti? È la dicitura burocratica, perché si riferiscono al piano adottato a suo tempo, quando si è verificata l'emergenza. La Provincia, appena ha ricevuto i finanziamenti, si è attivata», precisa Capetti.

Benedetta Ravizza – L'Eco di

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