Oltre il Colle – Le primule bergamasche sono oggetto d'interesse e di studio non solo in Italia, ma anche all'estero. Tanto che nei giorni scorsi è arrivato uno studioso scozzese: si chiama Sid Clarke e ormai è un habitué della , dove era già passato negli scorsi anni per le sue ricerche sui fiori. Dal Berwickshire, a sud di Edimburgo, è giunto in camper con la compagna Maggie per fotografare e studiare da vicino uno degli endemismi più preziosi delle : la Primula albenensis, o Primula del monte Alben. Questo fiore cresce sui versanti dolomitici dell'Alben, trovando alloggio nelle fessure e nelle cavità create dall'azione erosiva degli agenti atmosferici.

Così lo descrive Germano Federici, nel volume «Fiori della », della Editrice e curato dal Fab: «Gli scapi della pianta reggono ombrelle costituite da due-dodici fiori, che presentano sfumature dal rosa al rosso purpureo, al viola. Le sue foglie oblovate mostrano denti arrotondati e tutta la pianta ha un aspetto bianco farinoso». Questa primula, presente solo nella Bergamasca, è stata riconosciuta come specie solo nel 1993.

Sid Clarke, guidato da Pierino Bigoni, esperto del Gruppo micologico Bresadola di Villa d'Ogna, e dall'interprete Monica Borlini, è partito dal Santuario della Madonna del Frassino e ha risalito l'impervia Val Gerona dove, con grande gioia, è riuscito a fotografare in un anfratto roccioso la Primula albenensis in piena fioritura. Sid, nato nel 1943, racconta: «Ho conseguito la laurea in fotografia all'età di 25 anni. Già da studente ho lavorato in una scuola di orticoltura. Una volta laureato poi, sempre come fotografo, ho lavorato fino alla pensione in una stazione di ricerca del Dipartimento dell'agricoltura del governo inglese». Il contatto con studiosi di botanica gli ha trasmesso la passione per la conoscenza e lo studio dei fiori, tanto che ha già pubblicato tre libri sulle orchidee.

Quando è nata la sua passione per le primule? «È cominciata nel periodo in cui lavoravo per la scuola di orticoltura – spiega lo studioso – poi anno dopo anno ho approfondito le ricerche: per fotografarle e studiarle ho viaggiato parecchio. In Europa ci sono 37 specie di primule e 16 sub specie, sono inoltre 37 i possibili ibridi esistenti. Devo poi dire che la maggior parte delle primule europee cresce sulle e, in generale, in Italia. Lungo la catena appenninica, in Calabria, si trova l'unica in clima mediterraneo: ha la peculiarità di crescere in inverno e morire d'estate. In Gran Bretagna esistono 5 specie di primule. Ormai, con Maggie, le abbiamo fotografate quasi tutte: ci mancano ancora da vedere tre primule in Norvegia, altrettante in Bulgaria e una in Islanda».

Il ricercatore scozzese è già stato ad Oneta negli anni 2007, 2008 e 2009. «Fu proprio l'8 maggio del 2008 – racconta – che nei pressi del “La Plana” ho avuto la grande gioia di trovare un ibrido di primula, e l'ho chiamato “Primula X chignolensis” (la X sta ad indicare che è un ibrido, ndr): ha le foglie color vino rosso e il centro del fiore è giallo. È il risultato dell'unione della Primula albenensis, di color viola, con la Primula auricola, di color giallo». Sid Clarke scrive delle sue ricerche su riviste specializzate e tiene seminari sulla fotografia e sui fiori in diverse nazioni. Ora, dopo il viaggio in Valle del Riso, ha nuove immagini della primula bergamasca da portare nel mondo.

Enzo Valenti – L'Eco di Bergamo