Il Pizzo del Diavolo e la Vedretta Podavit
_Reportages Articolo letto da 8.650 utenti - Pubblicato il 26 Settembre 2007Un utente del Forum di Valbrembanaweb (AlbyBRANZI) ha recentemente “riscoperto” il Ghiacciaio di Podavit.
“scendendo dal pizzo del diavolo ho notato un nevaio nelle vicinanze della partenza della Baroni… avvicinandomi ho notato con mio enorme stupore che si tratta di un ghiacciaio semi sepolto dalle pietraie – racconta AlbyBranzi – Molto interessante tra l'altro all'interno della grotta la possibilità di vedere nitidamente i vari strati di accumulo separati da un paio di centimetri di sfasciume. Comunque confermo in pieno che si tratta di un ghiacciaio fossile.“
Spesso nelle nostre escursioni estive capita di imbatterci in formazioni nevose perenni, intendendo accumuli di neve e/o ghiaccio che si mantiene oltre la stagione delle precipitazioni nevose, ma in questo caso ci troviamo di fronte ad un ghiacciaio fossile, sotterrato dai detriti morenici, a ricordo di un passato decisamente più “bianco”.
La scoperta è sicuramente importante ed interessante. Interessante per il fascino che le fotografie di AlbyBranzi hanno potuto trasmettere, importante perchè non di rado dai ghiacciai fossili vedrette più o meno importanti posso facilmente rinascere.
Cartina Tatta da Comitato Glaciologico Italiano (2001)
Senza infatti andare a disturbare l'ultima grande Glaciazione (che peraltro ha interessato la val Brembana in misura minore, comparando i sistemi glaciali dell'Adda e dell'Oglio) il Pizzo del Diavolo è sempre stato interessato da diversi ed anche importanti nevai e vedrette (il nome dato ai ghiacchiai in Lombardia ed in Trentino)
le foto sopra si riferiscono al ghiacciao versante Valtellinese del Pizzo del Diavolo
Rimandando ad ulteriori e più approfonditi studi (anche con l'ausilio di chi è del campo) in questa sede ci limitiamo ad uno breve sguardo di questa zona di assoluto interesse scientifico.
Attualmente nell'area del Pizzo del Diavolo persistono, oltre a questo piccolo ghiacciaio fossile, solo alcuni e piccoli nevai e placche di ghiaccio, ma osservando le isometrie annue notiamo come l'area del Pizzo del Diavolo di Tenda sia la più fredda della provincia di bergamo e con caratteristiche tipiche dei climi più freddi (temperatura media annua non superiore a 2,9° C).
Tabella tatta dal Servizio Glaciologico lombardo
Bibliografia:
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Ghiacciai in Lombardia – A. Galluccio e G. Castagna – Edizioni Bolis, bergamo 1992
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Storia economica e sociale di Bergamo – I caratteri originali della Bergamasca – edito dalla Fondazione per la Storia economica e sociale di Bergamo, 1993
Luca Urbani
Forum di Discussione – Pizzo del Diavolo di Tenda – Carona – I Ghiacciai delle Orobie
3 Risposta a “Il Pizzo del Diavolo e la Vedretta Podavit”
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Inserito il 27 Settembre 2007 alle ore 15:56 GMT+0100
Mitico Alby! Sono fiera di essere stata la tua compagna di avventura e scoperta glaciologica!…e pensare che sembrava un semplice accumulo di neve dell’inverno precedente…Quello che è emerso è davvero interessante da un punto di vista storico e naturalistico. Invito tutti a farci un giro, merita! Ciao Daniela
Inserito il 5 Ottobre 2007 alle ore 22:24 GMT+0100
Ciao a tutti…. da tempo voglio fare la mia escursione sul pizzo del diavolo ma purtroppo per motivi di sicurezza, (visto che non conosco nessuno) non ci posso salire. Ringrazio vivamente la persona che inserisce queste fantastiche immagini grazie di cuore ciao Max
Inserito il 28 Febbraio 2009 alle ore 01:04 GMT+0100
Buongiorno a tutti
Le foto in bianco in nero non son correttamente identificate:
la prima a sinistra e’ presa dal settore sottostanre alla nord del Monte Aga e vi si vedono alcuni individui glaciali oggi ridotti a placche o rockglacier – orograficamente e amministrativamente son glacionevati della provincia di Sondrio.
La seconda, no: siamo in provincia di Bergamo, bacino di fiumenero e e’ ripresa dalla zona Redorta – Brunone. Questo ghiacciaio seppur frammentato e ridotto esiste ancora.
Il ghiacciaio di Podavit, nel 1978 il 15 agosto avevo diverse decine di metri di spessore e per molti anni a seguire era comunque be visbile e coperto di neve.