Il Monte Ubione posto all'estremo sud delle Prealpi Orobiche segna lo spartiacque tra la e la . Con i suoi circa 900 metri di altezza è una spettacolare terrazza sulla pianura padana.

La presenza 'uomo sulla sua sommità ha origini antichissime. Già alla fine del X secolo una prima costruzione di avvistamento e difesa viene fatta costruire da Attone, conte di Lecco, signore di Almenno e di tutto il circondario.

Successivamente viene ampliata e diventa di particolare importanza per il territorio, tanto che il Vescovo di Bergamo nel 1220, dopo una lunga controversia con il comune di Almenno, cede alcuni diritti al comune, ma riserva a sé il monte Ubione e la sua rocca.

Durante le sanguinose lotte tra guelfi e ghibellini è il covo dei temuti ghibellini della Brembilla capitanati dai Dalmasoni e dai Carminati che da “questo nido di umani avvoltoi “ scendono a valle a depredare i paesi di fede guelfa. Le cronache raccontano che Barnabò Visconti nel 1360 vi manteneva un castellano, 17 soldati e due cani. Il viene raso al suolo dalla Repubblica di Venezia nel gennaio del 1443 a seguito dell'editto della Serenissima che decretava la messa al bando di tutti gli abitanti della zona e la distruzione di tutte le costruzioni. Questo è l'episodio che le cronache hanno tramandato fino ai giorni nostri come la “Cacciata dei Brembillesi”. Da allora e fino al 1972 il bosco copre tutta la ; sulla vetta, scomparse la vestigia dell' antico passato, non vi salgono che cacciatori e boscaioli. Nella primavera – estate del 1972 un gruppo di volenterosi ubialesi con gli alpini, da pochi mesi costituiti in associazione, con il supporto di don Giuseppe Valvassori, parroco, e di Gino Capelli, sindaco, decidono di realizzarvi una poderosa croce. La croce è alta 22 metri e a il braccio lungo 9 metri.

Quest'ultimo, dal peso di 330 Kg, è stato trasportato intero, a spalla, fin sulla vetta. La croce ricorda i caduti
sulla montagna in tempo di pace e di guerra. Nello stesso anno nasce il GAMU, il Gruppo Amici Monte Ubione, sodalizio che, animato dall' amore per la montagna e la natura, opera sulla vetta e nella comunità con l'unico scopo di far amare la montagna a tutte le generazioni. Da allora i componenti del gruppo e i simpatizzanti, senza risparmio di fatiche, (tutto il materiale veniva trasportato sulla vetta a spalla), hanno realizzato tavoli e panchine, costruzioni in legno e muratura per migliorare l' aspetto del luogo e renderlo più fruibile.

Nei resti della torre, riportata alla luce dagli scavi atti a ricavare un piccolo pianoro sulla sommità, sorge un piccolo rifugio, mentre nella cisterna del castello è stata ricavata la cantina. Tavolini e panchine offrono la possibilità di piacevoli pic nic, vi è un bivacco dove si può cucinare e stare riparati in caso di maltempo. Infine da alcuni
anni è stata realizzata la teleferica e il locale che ospita gli apparati. Il piazzale è stato livellato e dotato di panche
per il meritato riposo di chi giunge alla vetta. La prima domenica di agosto si svolge la tradizionale festa
della montagna che attira sulla vetta centinaia di appassionati.

Nel 1993 i proprietari del luogo, i compianti signori Rota di Clanezzo tragicamente scomparsi nell'
incidente aereo di Linate dell' ottobre del 2001, hanno donato il terreno del monte Ubione al GAMU. Il gruppo
dopo essersi consultato con esperti, ha deciso di donarlo al comune di Ubiale insieme a tutte le opere che negli anni vi sono state realizzate. L'amministrazione ha quindi deciso di frazionarlo e si è riservata elusivamente la cima, che ora è di sua proprietà, insieme a tutto quanto realizzato. Contestualmente ha affidato al Gruppo Amici Monte Ubione la gestione e la custodia.

Antonio Gamba – tratto dall'Annuario C.A.I. Alta Valle Brembana