Il Comune vende la baita sul Cancervo, il no dei volontari
San Giovanni Bianco Articolo letto da 2.294 utenti - Pubblicato il 30 Ottobre 2009San Giovanni Bianco: rinnovata e gestita per 18 anni. Un socio: «Non abbiamo fondi». Costerà 30 mila euro. Dal 31 marzo il Gruppo volontari del soccorso di San Giovanni Bianco dovrà lasciare la baita del monte Cancervo (a metri 1.600) gestita da 18 anni. L'edificio, di proprietà comunale, fa parte, infatti, dei beni che l'Amministrazione ha deciso di mettere in vendita per ripianare il buco di bilancio. La base d'asta sarà di 30 mila euro. La decisione ha sollevato l'amarezza dei volontari, espressa con una lettera inviata da un socio al nostro giornale. «I volontari – scrive Giovanni Morali nella lettera, condivisa, dicono gli altri soci, da quasi tutto il gruppo composto da una cinquantina di persone – hanno provveduto a proprie spese alla ristrutturazione della baita e alla costruzione di un bivacco nel quale è installata la colonnina di chiamata del soccorso alpino.
Credo che la convenzione col Comune abbia dato vantaggi reciproci: da una parte la conservazione di un bene destinato a diventare un rudere, dall'altra la possibilità per gli escursionisti di usufruire di un punto di appoggio». «Le nostre casse sono vuote e non possono permettersi un simile esborso anche perché il programma – continua Morali – prevede innanzitutto l'eventuale acquisto di un veicolo di protezione civile. Quindi lo sfratto è inevitabile: entro il 31 marzo 2010 dovremo lasciare la baita e con lei un pezzo della nostra storia e il simbolo della nostra attività. Non abbiamo mai chiesto contributi e rimborsi, ci siamo sempre autofinanziati con iniziative o mettendo mano direttamente al nostro portafoglio, e abbiamo prestato la nostra opera in ogni circostanza, senza mai chiedere
come e perché».
«Non mi sono mai aspettato né ringraziamenti né elogi ma sinceramente pensavo che un minimo di riconoscenza ce la fossimo guadagnata – prosegue il volontario –. Comunque noi continueremo, nonostante l'amarezza, a prestare
la nostra opera: presidiando le frane, i ponti, i punti sensibili, aiutando i disabili, pulendo gli argini del fiume, e in quelle lunghe ore di servizio e di solitudine penseremo alle belle giornate trascorse nel silenzio della montagna». «In cambio dell'utilizzo esclusivo della baita e di un affitto simbolico – risponde il vicesindaco Oscar Mostachetti – i volontari hanno fatto manutenzione dell'edificio e di alcuni sentieri. Non è vero che non c'è considerazione per questo gruppo. Il Comune ha messo a disposizione a due gruppi di volontariato (Volontari del soccorso alpino e Antincendio boschivo) i locali ai giardini pubblici per le rispettive sedi, ristrutturate recentemente e date in comodato d'uso praticamente gratuito.
Secondo le direttive del ministero dell'Economia gli enti locali devono alienare o valorizzare le proprietà non direttamente necessarie ai Comuni. Quindi non c'entra nemmeno la situazione di disavanzo dell'Amministrazione. Avremmo potuto mettere in vendita anche le due sedi ma non lo facciamo proprio perché crediamo nell'attività del volontariato. Sono dispiaciuto per l'amarezza di queste persone ma purtroppo dobbiamo vendere la baita. Siamo comunque disponibili ad altre soluzioni».
L'Eco di Bergamo
5 Risposta a “Il Comune vende la baita sul Cancervo, il no dei volontari”
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Inserito il 30 Ottobre 2009 alle ore 11:44 GMT+0100
Ultimamente leggendo gli articoli pubblicati da l’Eco di Bergamo, inerenti il Comune di San Giovanni Bianco mi sorgono dei grossi dubbi circa la carica del primo cittadino ovvero: il Sindaco. In prima lettura vien da pensare che lo stesso o è andato in esilio, oppure è stato commissariato dal suo partito; in cosiderazione del fatto, che a fronte degli accadimenti ultimamente descritti sul quotidiano, lo stesso o non viene mai interpellato, oppure si sente in dovere, come segno di continuità della passata amministrazione, di far rilasciare dichiarazioni del caso al suo vice ed ex sindaco. Mi stupisce inoltre la spiegazione dell’ex sindaco per l’articolo odierno dove dice ” secondo le direttive del ministero dell’economia gli enti locali devono alienare o valorizzare le proprietà non direttamente necessarie ai Comuni”.
Dove era l’ex Sindaco quando si spendevano i denari dei cittadini sangiovannesi in nome di discutibili identità culturali, per progettazione della casa per anziani, chicca del programma elettorale suo e dell’attuale sindaco alla voce Servizi Sociali? Ci spiega come interpretava queste decisioni, erano forse valorizzazioni? L’elenco potrebbe continuare con diversi esempi, ma mi limito a considerare che l’attenzione dell’amministrazione verso i Volontari del Soccorso non collima con il motto decantato dall’attuale sindaco, nell’opuscolo di presentazione della sua lista “COLLABORARE PER CRESCERE” alla faccia!!!
Comunque i Volontari del Soccorso qualcosa hanno “VALORIZZATO” con il loro lavoro ! La baita che oggi l’amministrazione và ad alienare.
Inserito il 30 Ottobre 2009 alle ore 12:36 GMT+0100
Intanto sarebbe buona cosa il nome e il cognome, egregio sig. cittadino comune. Vorrei tanto sapere quali sono le spese per identità culturali trascurabili. Non si dica la realizzazione dei musei o il recupero della via Mercatorum essendo opere realizzate e disponibili a tutti. Il maglio? Questo è una nostra mancanza, la ammetto ma solo per la denunciata scarsa cura. Provvederemo. La progettazione del centro anziani si è fermata vista la cifra preventivata per un progetto che negli anni si è evoluto seguendo le normative che cambiavano. Ci siamo fermati proprio perchè il nostro comune non può impegnare per un solo intervento gli oltre due milioni di euro preventivati. Ricordo che nel 1990 si partì con la realizzazione del palazzetto dello sport con una previsione di spesa di 1.330.000.000 di lire. Nel 1996 con la fine di questa opera i soldi spesi sono stati oltre 4.500.000.000 di lire con un peso nel bilancio comunale ancora oggi pari al 10% di tutti i mutui in essere. Vogliamo ripetere la storia? Questi però sono i soliti due esempi, sentiamo gli altri.
I soldi dei cittadini di San Giovanni Bianco sono stati spesi dalla passate amministrazioni e dall’attuale per opere e servizi alla collettività. Se poi si vuol far cagnara, prego. Non cado nel tranello di entrare in inutili polemiche e quindi mi fermo qui anche se di “chicche” ne avrei molte anch’io da raccontare su tanti fatti e/o personaggi che oggi fanno tanto i moralisti. Cordiali saluti.
Inserito il 30 Ottobre 2009 alle ore 15:41 GMT+0100
Penso sia davvero una situazione spiacevole per chi ha a cuore la baita del Cancervo…l’idea potrebbe essere unire le forze e con una “colletta” estesa alle diverse associazioni e con l’entrata di qualche festa arrivare a coprire quei 30.000 euro necesssari all’acquisto…possibilmente rateizzato.
buona fortuna!
Inserito il 30 Ottobre 2009 alle ore 23:14 GMT+0100
Sig. Azeglio 30.000 euro è la base d’asta….., a meno che non vada deserta, vuol dire che la baita verrà pagata di piu’……
Inserito il 31 Ottobre 2009 alle ore 21:54 GMT+0100
Da un ex san giovannese e da alcuni anni in alta valle…: bravo OSCAR MOSTACHETTI… Chi non ha il coraggio di firmarsi facendo solo delle critiche,non merita di essere preso in considerazione. Butta il sasso,e ritrae la mano x timore di essere visto…. Sii superiore a loro,dato che lo SEI….! Da cusio un caloroso saluto a TE e a tutto l’amministrazione comunale,sopratutto in questo periodo difficile. Luigi.