Cervo Comprensorio alpino Valle , relazione 2007. La consistenza potenziale del cervo nel nostro comprensorio è stata stimata in circa 800 capi (Tosi e Moroni). La consistenza accertata tramite censimenti dello scorso anno, ci ha confermato la presenza di 216 soggetti ed il trend della specie è decisamente in crescita. Non mancano ricorrenti segnalazioni d'avvistamento di in aree una volta spopolate. La tendenza è decisamente favorevole alla specie in tutto il territorio montano della Provincia. A fronte di un piano di prelievo approvato di 8 capi, ne sono stati prelevati 5, pari al 62,50% del P.A.: due vitelli maschi, un fusone, un maschio sub-adulto, e una femmina sub-adulta.

Il prelievo è fortemente sbilanciato sui maschi (4M e 1F) spiegabile con il fatto che le femmine di cervo non allattanti, stante la densità del C.A., sono difficilmente individuabili. Ci si è pertanto astenuti dal prelevare femmine accompagnate dal vitello. Occorre indubbiamente prudenza nel prelievo di femmine madri. E' noto infatti che sono queste a tenere il territorio e ad attirare i maschi, creando così nuclei stabili d'irradiazione. Un errore di tiro può sbrancare totalmente le colonie di cervi ormai insediate stabilmente sul territorio, inficiando tanto impegno profuso per la loro crescita numerica.

E' facilmente prevedibile che il cervo colonizzerà tutta l'area a lui vocazionale del C.A., ma non potrà mai dare prelievi numericamente elevati tali da rimpiazzare eventuali riduzioni del P.A. del capriolo.
La gestione degli ungulati, la loro conservazione, come del resto la gestione venatoria in genere, sono in continua evoluzione e cambiamento. Per questo richiedono ponderazione, lungimiranza ed intelligente adattamento da parte di tutti: amministratori, accompagnatori e cacciatori.

Relazione tecnica stagione venatoria 2007 – Comprensorio alpino Valle Brembana

Dal Forum della Fauna Selvatica delle Alpi e Prealpi Orobie