Brembilla – Entro fine anno sarà pronto il nuovo capannone della Elatech, azienda del gruppo specializzata nella produzione di cinghie di trasmissione in poliuretano che vengono impiegate per diverse applicazioni industriali. Il nuovo sito produttivo avrà sede a , in via Solforosa, di fronte alla base storica del gruppo, e si andrà ad aggiungere alla sede già esistente in via Carminati. Si riprende così in mano un progetto avviato già nel 2007 e che aveva poi avuto una battuta d'arresto per il sopraggiungere della crisi.

Ora i lavori sono partiti. Le linee essenziali sono rimaste più o meno le stesse: un capannone di 4 mila metri quadrati con un investimento fra i 3 e i 4 milioni di euro. Con l'ampliamento dell'attività non è escluso che in futuro potrà esserci una crescita occupazionale, anche se è presto per fare su questo fronte.

Una storia iniziata nel 2003
La Elatech nasce nel 2003 «sulla base di un'idea a cui ho cominciato a lavorare durante i numerosi viaggi compiuti per l'azienda di famiglia (la Sit di Brembilla, ndr) come responsabile estero» racconta Riccardo Scaglia, amministratore delegato di Elatech, intervenuto ieri all'Università di Bergamo per testimoniare la sua esperienza di imprenditore nell'ambito del ciclo di seminari per il corso di Gestione delle imprese e delle imprese industriali organizzati da Elab, il centro di ricerca universitario che si occupa di imprenditorialità.

Dal 2003 a oggi la Elatech ha registrato una crescita vertiginosa. «Siamo partiti in quattro – prosegue Scaglia- e oggi siamo arrivati a 51 dipendenti». Tutto il gruppo Scaglia, estero compreso, ne conta 650, di cui circa la metà a Brembilla. «Siamo un'azienda piccola – dice ancora Scaglia -, ma le basi per crescere sono molto solide. Nel corso del 2011 abbiamo registrato un fatturato di 11 milioni di euro, in crescita rispetto a quello del 2010 che si aggirava sugli 8 milioni e 800 mila euro». Un balzo del 25%.

Una crescita dovuta a diversi fattori, primo fra tutti «il fatto che siamo un'azienda fortemente orientata al “problem solving”- spiega Scaglia -: la nostra mission è rispondere nel più breve tempo possibile e in modo efficace ai problemi che ci sottopongono i clienti in Italia, in Europa e nel mondo grazie anche a Internet e alle nuove tecnologie». «Rispetto ai nostri competitors sul mercato internazionale – prosegue – siamo unicamente specializzati nella produzione delle cinghie di trasmissione in poliuretano che forniamo a molti settori industriali, tra cui quello dell'automotive, degli ascensori (dove la trasmissione a cavo viene sempre più sostituita da quella a cinghia, ndr), delle macchine da fitness per palestre, delle tende da sole, macchine tessili e del trasporto bagagli aeroportuali, per fare qualche esempio, e che cerchiamo di realizzare in modo che siano sempre più innovative».

Un laboratorio per innovare
Proprio la capacità di innovare ha fatto nascere qualche anno fa un laboratorio di ricerca e sviluppo «che ci permette di sviluppare nuove soluzioni che i clienti (i principali sono in Europa, Germania e Turchia su tutte, anche se l'azienda commercializza in tutto il mondo, ndr) sembrano apprezzare», aggiunge Scaglia. «Proprio il carattere fortemente tecnologico della nostra azienda ci permette di godere di un grosso vantaggio competitivo».
«Siamo una realtà giovane e, come tale, ancora piccola – ha concluso l'amministratore delegato di Elatech parlando agli studenti universitari –, ma vogliamo crescere perché il mercato ce lo permette e ce ne fa continua richiesta. Proprio questo è il motivo della scelta di dar vita al nuovo capannone industriale».

Filippo Grossi – L'Eco di Bergamo

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