Domani inaugurazione dei lavori e prime visite alle grotte. Chiuse da circa due anni in seguito a una , riaprono domani al pubblico le Grotte delle Meraviglie di Zogno, gioiello del grande mosaico naturalistico, ambientale e geologico della . Erano state chiuse – o richiuse dopo alcuni anni da una precedente riapertura – nell'autunno del 2006, dopo una frana nel primo tratto della mulattiera di accesso all'antro che sprofonda nelle pendici montagnose sulla destra orografica della valle. Nell'era neolitica le grotte erano state utilizzate come necropoli.

Scoperte a partire dagli Anni '30 del Novecento, le spedizioni nelle Grotte delle Meraviglie avevano riportato alla luce numerosi reperti di quell'epoca preistorica, ora conservati al Museo di Valle di Zogno. Il franamento della mulattiera due anni fa aveva bloccato l'accesso alle grotte. Il problema era stato preso in carico dall'Amministrazione comunale di Zogno, che lo ha risolto lo scorso anno con il recupero del materiale franato e della mulattiera, grazie a un intervento costato 90.000 euro. Restava però la preoccupazione di migliorare l'accesso alle grotte, che con una spesa di 120.000 euro (comprensiva dei lavori di sistemazione del piazzaletto sul quale si apre la delle Grotte, del rinnovo dell'illuminazione interna compresa quella di emergenza, e della costruzione dei servizi igienici) è stato realizzato passando sopra la galleria del Paiana. Sono stati messi in cantiere e completati, dunque, un parcheggio, una scala metallica sopra il tunnel e un ponticello di collegamento alla vecchia mulattiera. Anche quest'opera è stata realizzata dal Comune di Zogno.

Domani, dunque, alle 10,30 l'inaugurazione dei lavori e la riapertura delle grotte, con il saluto del sindaco e dell'assessore ai Lavori pubblici Lino Gherardi alle autorità e a tutti coloro che vorranno partecipare alla cerimonia. È poi in programma la visita all'antro, che sarà aperto al pubblico nei giorni e con gli orari che si stanno concordando con il gruppo speleologico Grotte delle Meraviglie. Gruppo che ha collaborato nell'esecuzione dell'intervento e che si farà carico della guida delle visite a queste meraviglie naturali. Intanto si sta lavorando per rendere possibile, in futuro, la visita anche alle altre grotte presenti nell'ambito del complesso carsico, con l'obiettivo di costituire un piccolo ma interessante parco geologico e antropologico destinato, oltre che ad accrescere il patrimonio culturale della Valle Brembana, ad «acchiappare» nuovi turisti e amanti della natura.

È stato stimato che, in media, le grotte attirano circa tremila visitatori all'anno. Uno scenario meraviglioso, in sottofondo un gocciolio d'acqua che proviene da lontano. E la luce che spezza il buio fitto e rivela particolari inaspettati. Un tuffo nelle bellezze della natura, a portata di mano.

Sergio Tiraboschi – L'Eco di Bergamo

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