Disponibili ad aprire un asilo parrocchiale
San Giovanni Bianco Articolo letto da 1.475 utenti - Pubblicato il 14 Novembre 2009San Giovanni Bianco – L'immobile resterebbe di proprietà della Fondazione. Prevista una gestione con un passivo annuale di 57 mila euro. Presentata con la diocesi la proposta per una nuova materna: «A condizione che ci sia l'aiuto economico del Comune. Diocesi di bergamo e parrocchia di san giovanni bianco si sono rese disponibili ad avviare un nuovo asilo parrocchiale, nella struttura che oggi ospita la materna «Paolo Boselli». A condizione, però, che il Comune contribuisca economicamente alla nuova gestione e non chieda alla parrocchia di sobbarcarsi mutui e spese di lavori già eseguiti, oggi in carico alla Fondazione (con quattro rappresentanti su cinque nominati dall'amministrazione comunale) che gestisce l'asilo «Boselli».
In pratica l'immobile resterebbe di proprietà della Fondazione mentre la parrocchia gestirebbe la scuola (attività didattica e personale). Il Comune, per ora, «resta in attesa di una richiesta formale – dice il sindaco Gerardo Pozzi – e discuterà la proposta nella prossima Giunta». Si è tornato a discutere del futuro della scuola materna
«Boselli», l'altra sera, nella sala della comunità di San Giovanni Bianco, dopo che, quest'estate, la vicenda aveva diviso la comunità. Per presentare la disponibilità della Diocesi erano presenti il parroco don Luigi Manenti e Monsignor Vittorio Bonati, delegato vescovile per la scuola.
Monsignor Bonati, dopo aver illustrato le caratteristiche delle scuole paritarie, ha presentato quelli che potrebbero essere i costi di un asilo parrocchiale, con gli stessi numeri di quello oggi aperto a San Giovanni Bianco: le spese annuali (con cinque insegnanti, una bidella e una cuoca) ammonterebbero a 243 mila euro, i ricavi (rette da 150 euro mensili, contributi statali e regionali) a 185 mila euro: il disavanzo a fine anno, quindi, si aggirerebbe intorno ai 57 mila euro. «Alla parrocchia e alla Diocesi l'immobile non interessa, seppure si voglia mantenere l'attuale sede – ha proseguito monsignor Bonati – ed è opportuno che si costituisca una nuova scuola dell'infanzia paritaria, chiudendo tutti i rapporti giuridici con quella in essere. Quindi alla parrocchia non devono essere accollati mutui della Fondazione e per la copertura delle spese di gestione dovrà intervenire il Comune, come si fa in tutto il resto della regione. Inoltre sarebbe opportuno che la Fondazione desse in comodato d'uso gratuito l'immobile.
Diversamente potrebbe essere difficile giungere all'apertura di una materna parrocchiale». «La Diocesi – ha proseguito monsignor Bonati – potrà eventualmente dare un aiuto economico iniziale ma per una realtà poi in grado di camminare con le proprie gambe». «I conti illustrati – ha detto quindi Walter Locatelli, attuale presidente del Cda dell'asilo – sono vicini ai nostri, seppure il passivo della Boselli si aggiri sugli 80 mila euro all'anno. E, in questi anni, il Comune ha fatto la sua parte aiutando la materna». «Ci siamo sempre attivati affinché all'asilo non mancassero le risorse – ha aggiunto il sindaco Gerardo Pozzi – e a settembre siamo riusciti ad aprire. Ora attendo che la parrocchia porti la sua proposta ufficiale».
Tanti gli interventi successivi tra il pubblico, da parte di rappresentanti delle minoranze consiliari, di ex componenti del Cda dell'asilo e delle mamme, alcune delle quali favorevoli pure alla statalizzazione della scuola. E a conclusione dell'incontro il dirigente dell'istituto comprensivo di San Giovanni Bianco, franco bonzi, ha proprio illustrato le caratteristiche e le procedure per l'eventuale passaggio allo Stato, ricordando, peraltro, come il numero di insegnanti statali assegnati non sempre copra il fabbisogno, in relazione al numero di bambini. Cosa che andrebbe a creare liste d'attesa d'iscrizione.
L'Eco di Bergamo
2 Risposta a “Disponibili ad aprire un asilo parrocchiale”
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Inserito il 14 Novembre 2009 alle ore 15:53 GMT+0100
In riferimento all’articolo riportato, ribadisco quanto ho detto nel mio intervento e cioè che come cittadino di San Giovanni Bianco non mi sognerei mai e poi mai di criticare un’Amministrazione Comunale che provvede a ripianare le spese ed i costi dell’Ente Asilo ( come per altro ha fatto sino ad ora). Non ritengo che questo esborso vada ad “onerare” (come sosotiene il Sindaco), il nostro Comune quasi dovessimo sottrarre queste risorse a chissà quale altra attività sociale di pari importanza, anzi lo ritengo un contributo doveroso da parte della Amministrazione Comunale che dovrebbe mettere l’assistenza all’infanzia ed il diritto allo studio al primo posto delle proprie attività. Non pensiamo poi che la situazione migliori con la statalizzazione dell’asilo. I costi e gli impegni del Comune sicuramente sarebbero superiori, anche in virtù di quel federalismo fiscale che tanto abbiamo auspicato. Quindi che vengano praticate economie in altri settori o attività, ma non priviamo l’asilo del doveroso contributo Comunale.
Inserito il 14 Novembre 2009 alle ore 21:01 GMT+0100
Credo che la soluzione del problema sia lontano a venire per due semplicissimi motivi.
1) A quanto pare l’amministrazione ha appreso, solo durante la serata, le modalità necessarie per l’eventuale statalizzazione, dal dirigente scolastico Bonzi, con gli eventuali tempi e rischi. Ma l’informazione che lo stabile doveva essere comunale per poter statalizzare la materna da chi è stata fornita? (affermazione fatta dal Sindaco nella lettera ai cittadini” Ricordiamo che l’immobile, nel suo complesso, deve diventare di proprietà Comunale per poter Statalizzare la scuola.”
2) Quando il Sindaco ha voluto confermare la corettezza della sua giunta nei confronti della Curia, si è dimenticato di comunicare ai presenti, che son tutt’ora in essere le due delibere, la prima, lo stanziamento per l’acquisto della parte superiore della materna Boselli (da utilizzarsi per gli anziani) a fronte della cessione dell’ex caserma, la seconda, che a fronte di un anticipo 17.000,00 EURO l’amministrazione si riserva la prelazione in caso di eventuale vendita, di una porzione dello stabile, da parte del CDA della fondazione. E questo subito dopo l’incontro con la Curia. Mi vien da pensare che la memoria, per qualcuno, sia un optional.