Oltre il Colle – Una passerella fatta di coperte e di indumenti li ha condotti fino alla linea di partenza, poi un bel respiro, una buona dose di concentrazione e il via. Cinquanta piedi nudi – nei giorni scorsi – hanno calpestato la , correndo per circa 1.500 metri, contro il gelo che bruciava la pelle. I venticinque concorrenti che si sono presentati all'appuntamento della seconda edizione della «Corsa a piedi nudi sulla neve», al di là del risultato finale, hanno vinto ogni timore e hanno corso con la mente ai soldati che hanno vissuto la tragedia della ritirata di Russia. «Ricordando Nikolajewka» le parole che hanno accompagnato la presentazione dell'iniziativa, promossa da Maurizio Cavagna in collaborazione con la Pro loco e con il gruppo alpini di Oltre il Colle.

La corsa è stata seguita da un folto pubblico che ha incitato i concorrenti. Molte le località di provenienza dei partecipanti. Un nutrito gruppo di atleti è giunto da Gorgonzola, altri da , da Cernusco e da Roncobello, dove lo scorso anno si è svolta la prima edizione della manifestazione. A spuntarla su tutti, tagliando per primo il traguardo, dopo tre giri del percorso ad anello, è stato proprio un roncobellese, Giambattista Milesi. A lui è andata una scultura realizzata da un'artista milanese. A secondo e terzo classificati è stata consegnata una coppa.

All'arrivo Cavagna ha letto alcune lettere giunte agli organizzatori che riportavano le parole di apprezzamento dell'iniziativa da parte di alcuni familiari di soldati dispersi. Una donna di Roncobello ha voluto esprimere la sua partecipazione inviando a Oltre il Colle alcuni dolci casalinghi da offrire agli atleti. Il gruppo alpini ha invece preparato un caldo vin brulé.

«La vostra presenza – ha detto Cavagna ai partecipanti – esprime il desiderio di non dimenticare quel periodo della nostra storia e il sacrificio di tanti uomini. È questa la motivazione principale che ci ha spinto a correre nella neve ed è un segno importante che serve a testimoniare la storia anche alle giovani generazioni». A tutti è stata consegnata una medaglia originale: un cuore di terracotta, con la data della manifestazione e il nome di ciascun atleta. «Ho già in corso alcuni contatti – ha spiegato Cavagna – per determinare il luogo in cui si svolgerà l'edizione del prossimo anno. Rendere l'iniziativa itinerante significa poter coinvolgere altri paesi e altre persone in questo ricordo».

Monica – L'Eco di Bergamo

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