Ubiale Clanezzo – È la quarta nell'arco di due anni. Ieri, sulla strada comunale che unisce alla sua frazione , è caduto un macigno, intorno al metro cubo, più altri sassi di minori dimensioni. L'allarme è scattato verso le 7 di mattina quando i di hanno allertato il sindaco Ersilio Gotti. Il masso si è staccato dalla parete rocciosa che sovrasta la strada comunale, a quanto pare da un'altezza di diverse decine di metri, piombando in mezzo alla carreggiata.

L'allarme dei carabinieri
«Sono stato avvisato della frana dai carabinieri – dice il sindaco Gotti –. Purtroppo quella è una zona a rischio. È monitorata e segnalata da un anno e mezzo alla Sede territoriale della Regione (ex Genio civile), ma non siamo mai riusciti a ottenere finanziamenti per un intervento di messa in sicurezza. Le rocce si sono staccate da diversi metri di altezza e fortunatamente in quel momento non passava nessuno. Al momento sembra che non vi siano altri sassi pericolanti. La strada, quindi, resta aperta ma occorre molta attenzione».
Lo smottamento si è verificato ieri mattina o nella notte tra sabato e domenica, tra le frazioni Bondo e Clanezzo, a circa 600 metri dalle prime abitazioni di Clanezzo, in un punto in cui la strada ha una sorta di avvallamento. In quella zona, l'alta parete rocciosa a monte sembra essere molto friabile e marcia. E forse lo sbalzo di temperature di questi giorni, con l'acqua ghiacciata tra le rocce, ha fatto staccare parte del materiale. Le rocce cadute sono state spostate a lato della carreggiata e delimitate da un nastro mentre il tratto di strada a rischio è segnalato da alcuni cartelli stradali.

«Ho avvisato subito 'accaduto la Prefettura – dice ancora il sindaco – quindi la Sede territoriale della Regione che domani mattina (oggi per chi legge, ndr) farà insieme ai nostri tecnici un sopralluogo per valutare la situazione. Sarà verificato se vi sono altri massi pericolanti ed eventualmente come intervenire. Speriamo che sia la volta buona per mettere in sicurezza quel tratto di strada». E i sassi caduti ieri mattina rappresentano la quarta frana sulla strada tra Ubiale e Clanezzo – circa tre chilometri di percorso – nell'arco di due anni. Una strada utilizzata dai residenti ma anche da centinaia di pendolari diretti a o nell'Isola come alternativa alla più trafficata ex statale 470.

Nel gennaio 2009 un masso di tre metri cubi, più altri sassi di minori dimensioni, precipitarono dalla parete rocciosa nei pressi di Ubiale. Da giorni la strada era già chiusa essendo in corso un monitoraggio proprio sulla pericolosità di quel tratto. Il crollo prolungò la chiusura per altre settimane, fino alla messa in sicurezza con reti metalliche. Un mese dopo, nei pressi dell'abitato di Clanezzo, all'altezza di via Foppa, un altro smottamento che trascinò sulla strada diversi metri cubi di terra e alberi, distruggendo anche parte della mulattiera che a Costa Cavallina. Anche qui strada chiusa per diversi giorni. A Natale, sempre del 2009, ancora una frana vicino a Clanezzo, di nuovo all'altezza di via Foppa. Collegamento con Ubiale di nuovo chiuso e lavori di bonifica fino alla riapertura dopo quattro giorni. Ieri l'ennesima frana.

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo