Valle Brembana SKI  – Per il circo bianco della Valle Brembana una stagione – almeno sotto il profilo meteo ma non solo – da dimenticare. Un esempio per tutti: la piccola stazione di Cusio-Piani dell'Avaro è riuscita a far funzionare l'unico impianto di risalita e le piste di discesa un solo giorno in tutta la stagione. E anche il tracciato di fondo non sempre è stato aperto per intero. Non così drammatico, ma comunque sicuramente non positivo, un primo bilancio a : era il secondo anno con il comprensorio finalmente unificato (Torcola Vaga e Torcola Soliva) garantito – all'ultimo momento – dalla nuova proprietà subentrata in extremis, la società «Piazzatorre area» amministrata dall'imprenditore bresciano Massimo Botta. Gli impianti hanno funzionato a gennaio e febbraio, spesso non in modo continuativo. L'ultima apertura domenica scorsa. Poi il caldo ha sciolto la . Proprio lo sbalzo termico di questi giorni sta rovinando la stagione a diverse stazioni, soprattutto a quelle prive di fondo artificiale.

La situazione ancora migliore è nel comprensorio di Brembo Ski. Qui domenica e lunedì scorsi erano entrati in funzione ancora i cannoni artificiali. Poi il caldo li ha spenti. In questi giorni la colonnina di mercurio era tranquillamente sopra i 10 gradi. Restano comunque aperti 16 su 17 impianti e 19 piste su 32, a Foppolo, Carona e San Simone-Valleve, con un manto nevoso intorno ai 30-40 centimetri.

«Dicembre è partito male per la mancanza di neve – dice Andrea Bosco, responsabile marketing della Brembo Super Ski, la società di gestione degli impianti –, ma gennaio e febbraio sono andati bene, anche se è ancora molto presto per fare un bilancio della stagione. Molto dipenderà da cosa succederà d'ora in poi. Se, come annunciato, all'inizio di settimana prossima dovesse ancora nevicare si potrà proseguire con più tranquillità e quindi avere un bilancio positivo». Tra le iniziative programmate altre due settimane di «Free ski» (dopo quelle di gennaio), con la possibilità, tra fine marzo e inizio aprile, di gratuitamente soggiornando negli di Foppolo.

Aperte anche due piste a Valtorta e tre ai Piani di Bobbio, su 15 generalmente disponibili, segno, quindi, della difficoltà di andare avanti. «Saremo sicuramente aperti fino a domenica (domani, ndr) – dice l'amministratore della società di gestione Massimo Fossati – poi dovremo valutare la situazione, sperando che nevichi. Il caldo di questi ultimi giorni ha fatto danni enormi. Devo essere sincero: non è sicuramente bello sciare su piste di questo tipo. Teniamo aperto per garantire continuità. E ci salviamo grazie alla neve artificiale, altrimenti avremmo già chiuso». E poi traccia un primo parziale bilancio della stagione. «Finora sicuramente negativo – dice Fossati –. Abbiamo aperto in ritardo, il 18 dicembre. Questo pesa più di ogni cosa. A gennaio, rispetto al 2011, abbiamo avuto un calo mentre febbraio è stato sostanzialmente in linea. Ora non ci resta che guardare il cielo, aspettare un po' di neve e l'abbassarsi delle temperature».

Stagione da dimenticare a Piazzatorre. «Le piste, causa lo scioglimento della neve – dice Gaetano Bonetti, presidente dell'ufficio turistico – non sono più praticabili. Un'annata decisamente no». Resteranno, comunque, aperti nei fine settimana, la prima seggiovia e il rifugio Gremei. Tutto chiuso dopo il rialzo termico, anche in Valle . Fermi gli impianti di risalita alla Conca dell'Alben e a Zambla Alta e chiusa la pista di fondo. «In questi giorni siamo arrivati a 20 gradi – dice Paolo Maurizio, presidente dello sci club Serina – e con lo sciogliersi della neve i paletti che delimitano le piste sono caduti tutti. Li abbiamo raccolti e penso che ormai la stagione per noi sia finita. Un disastro: nonostante i 15 mila euro di contributo dai Comuni di Serina e Oltre il Colle e i 4.000 di un privato, siamo in rosso di 15-20 mila euro».

Ai Piani dell'Avaro di oggi si terrà «Ciaspolando con gusto», percorso gastronomico tra le d'alpeggio. Partenza alle 10. Si potranno gustare e acquistare prodotti tipici nelle baite. Ma causa mancanza neve l'escursione sarà senza ciaspole.

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo