Centro disabili: tagliati i fondi, raddoppiano le rette
Senza categoria Articolo letto da 505 utenti - Pubblicato il 2 Febbraio 2013Zogno – I tagli ai fondi per i servizi sociosanitari operati dalla regione lombardia hanno colpito anche il Centro diurno disabili (Cdd) di Zogno. Il venire meno dei contributi che, fino allo scorso anno arrivavano tramite l'Assemblea dei sindaci, alla fine ha portato a raddoppiare le rette mensili per le famiglie che si appoggiano al servizio. L'aumento va in base alle fasce di reddito del singolo ospite: per chi, per esempio, rientra nella fascia più bassa, ovvero quella con reddito da zero a mille euro, l'importo mensile quest'anno è passato da circa 200 euro a oltre 400 euro. La protesta arriva da alcune famiglie che hanno ospiti al Cdd, servizio aperto dal 1983 e dal 1996 gestito dalla cooperativa onlus «Servizi Isola» di Brembate Sopra. La struttura, con 15 operatori, ospita trenta persone, dai 20 ai 51 anni, prevalentemente della valle Brembana.
Da 200 a oltre 400 euro «Fino allo scorso anno – spiega Alex Mussetti, 34 anni, di san giovanni bianco – l'Ambito erogava 19 euro per ogni ospite. Da quest'anno, causa i tagli della Regione, questo aiuto è venuto meno. La conseguenza? Le rette sono aumentate di oltre il 100% e molti, probabilmente, non avranno più la possibilità di mandare i familiari al Centro diurno. E la diminuzione degli ospiti potrebbe mettere a rischio anche i posti di lavoro del Cdd. Peraltro, delle nuove rette, siamo venuti a conoscenza solo in questi giorni». Minimo 40% a carico dei parenti Col venire meno dei fondi regionali, quindi, l'Assemblea dei sindaci ha stabilito che le rette dovranno essere sostenute per almeno il 40% dai familiari e per il resto dai Comuni che hanno ospiti al Cdd. Per le fasce di reddito più alte la quota delle famiglie aumenta in modo proporzionale fino al 100%.
«Se qualche ospitenon frequenterà più il Centro – continua Mussetti – l'auspicio è che i soldi risparmiati dal Comune siano versati ugualmente alla famiglia, come contributo per affrontare la gestione del disabile direttamente a casa». «Il nostro Ambito, come gli altri – risponde il presidente dell'Assemblea dei sindaci Ezio Remuzzi – ha approvato un regolamento per Cdd e Centro socio educativo che prevede un aumento considerevole della quota di compartecipazione alla spesa da parte dell'utenza. Sino allo scorso dicembre potevamo contribuire con il “Fondo non autosufficienza” che a oggi risulta azzerato. A dire il vero lo scorso dicembre sono stati approvati alcuni stanziamenti ma a oggi non sono ancora destinati e utilizzabili da parte nostra. In tal senso si sta lavorando a livello provinciale, attraverso il Consiglio di rappresentanza dei sindaci, per poter impegnare tali risorse nel 2013. Comprendo la difficoltà delle famiglie ma verifico quotidianamente gli sforzi del territorio, sia degli Ambiti sia dei Comuni, per rispondere ai bisogni sempre più emergenti.
Ci troviamo in una situazione in cui aumenta sensibilmente la riduzioni dei trasferimenti». Fondo di solidarietà tra Comuni «La quasi totalità dei Comuni della Valle Brembana – prosegue Remuzzi – ha da poco istituito un fondo di solidarietà perché si possano fronteggiare situazioni di emergenza. Tutte le amministrazioni comunali, versando una quota economica, sostengono i Comuni che hanno spese più impegnative. È questo un segnale forte di maturità e attenzione al territorio. I servizi sono però numerosi: la disabilità, gli anziani, gli emarginati, la prima infanzia, la salute mentale. E per un piccolo Comune anche un solo caso può essere devastante per il bilancio. A mio parere non bisogna poi dimenticare un altro aspetto: dobbiamo lavorare in modo incisivo sulla capacità del sistema sociale della val Brembana nel farsi carico della cura dei disabili quando i loro familiari non ci saranno più».
Giovanni Ghisalberti – L'Eco di bergamo
Alberghi, pizzerie, ristoranti, appartamenti a Zogno – Fotografie immagini di Zogno – Escursioni sui sentieri di Zogno – Manifestazioni a Zogno in media Valle Brembana
Una risposta a “Centro disabili: tagliati i fondi, raddoppiano le rette”
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Inserito il 3 Febbraio 2013 alle ore 10:31 GMT+0100
Scusate ma, che significato ha “un reddito da 0 a 1000 €”.
Per caso è un reddito annuale o mensile? Anche se fosse mensile, come potrebbe sborsare 200 o peggio 400 €/mese. Poi cosa mangia il resto della famiglia, per non dire come può vivere.
Vero che le amministrazioni oggi, abbiano difficoltà a far quadrare i conti ma quanto si impegnano nel campo della lotta all’evasione fiscale?
In quanti paesi si controllano, per esempio, le fatture e i redditi delle officine di riparazione auto?
Se le amministrazioni si impegnassero maggiormente su questo fronte vivremmo in un paese più civile e avrebbero a disposizione le risorse necessarie da distribuire per cause nobili come quella appunto dell’assistenza ai disabili.