San Pellegrino Terme – Mario , sessantatreenne di , ha portato a termine nei giorni scorsi il suo terzo cammino di pellegrinaggio: un viaggio che dal Monginevro lo ha condotto fino a Roma lungo un percorso di 940 chilometri compiuto dal 19 agosto al 25 settembre. Questi cammini di fede sono iniziati due anni fa: da Saint-Jean-Pied-de-Port sui Pirenei francesi, Mario ha percorso in compagnia di un altro sanpellegrinese, Paolo Giupponi, gli 800 chilometri verso Santiago de Compostela, per poi intraprendere in solitaria lo scorso anno il cammino francese (780 chilometri) da Le Puy-en-Velay (nel dipartimento dell'Alta Loira, regione dell'Alvernia) a Saint-Jean-Pied-de-Port. «Tutto ha avuto inizio – afferma Mario Cavagna – come un ringraziamento e voglia di fare un'esperienza spirituale unica.

Dopo il primo cammino a Compostela ho capito il vero significato della preghiera ed è stata la vera ricchezza che ho ricercato anche nelle esperienze successive ed in particolare in quella di quest'anno compiuta ancora in solitaria. La mia giornata tipo aveva ritmi fissi: sveglia alle 5 e partenza alle 6, pronto per camminare dalle 6 alle 8 ore percorrendo dai 20 chilometri ai 30 chilometri al giorno, con uno zaino di 10 chili sulle spalle e un “Rosario” recitato alla partenza e negli ultimi chilometri prima dell'arrivo. Il ristoro avveniva in ostelli gestiti da congregazioni religiose o comunali, il pomeriggio era dedicato alle faccende organizzative (doccia e indumenti) e alla visita dei caratteristici , riposo alle 21».

Nel viaggio verso Roma, Mario ha seguito le orme dei pellegrini medievali nel tratto italiano della cosiddetta via Francigena che da Canterbury porta a Roma e segnalata ai devoti da Sigerico (arcivescovo di Canterbury) che l'aveva percorsa e descritta nel suo diario già nel X secolo. Percorrendo la di Susa fino a Torino e innestandosi a Vercelli sul percorso che poi si dirama verso il Gran San Bernardo alla volta di Canterbury, Mario ha attraversato località quali Pavia, Piacenza, Pontremoli, Lucca, San Gimignano, Siena e Viterbo, timbrando sulla credenziale del pellegrino ogni tappa effettuata per ottenere poi presso la Sacrestia della Basilica di San Pietro il «Testimonium Peregrinationis» a suggello dell'impresa. «Ma la miglior testimonianza – afferma Cavagna – sarà ciò che mi porterò dentro come arricchimento della mia vita. Un'ulteriore soddisfazione, da sanpellegrinese e da pellegrino, è stata quella di visitare presso il villaggio delle guardie svizzere a Roma la cappella di San Pellegrino. E chissà che la prossima estate si possa intraprendere un altro cammino». Mario, appassionato di , è un instancabile protagonista della vita comunitaria del suo paese: è vicepresidente del coro Santa Cecilia, consigliere Avis e Aido, volontario del gruppo Anteas per servizi sociali, membro della antincendio della Comunità montana Brembana. Un bell'esempio per tutti.

Lorenzo Tassi – L'Eco di