SAN GIOVANNI BIANCO – Amarezza, preoccupazione, ma anche un invito a rimboccarsi le maniche. Tre concetti che sono emersi con forza nel corso 'assemblea pubblica organizzata, a , dopo un mese dallo scioglimento del Consiglio comunale. La riunione, a cui ha partecipato un buon numero di cittadini, è stata promossa da Sergio Sonzogni, Eva Rondi e Luca Monaci, componenti dell'ex «Lista civica per San Giovanni Bianco» e da Tiziana Bonaiti ed Amelio Sonzogni, di «Insieme per cambiare».

«Abbiamo promosso l'assemblea – hanno detto gli ex consiglieri – per dar conto del nostro operato nei due anni della legislatura recentemente naufragata per responsabilità della maggioranza leghista. E per far capire alla gente di San Giovanni Bianco la crisi in cui si trova in termini amministrativi e, forse, ancor prima sociali, la realtà comunale ora spaccata dalle vicende amministrative. L'incontro è però anche l'occasione per verificare se è possibile fin da ora cominciare a progettare il futuro, con pronte a metterci la faccia per tentare di uscire finalmente dal marasma di tre lustri di amministrazione poco avveduta, inevitabilmente precipitata nello stato di profonda crisi nel quale sono ora costretti a vivere, e non si sa per quanti anni ancora, il Comune e la cittadinanza».

Gli ex consiglieri hanno poi fatto il punto su temi specifici, dopo aver spiegato le «difficoltà di accesso agli atti amministrativi, che è stato possibile ottenere soltanto in tempi recenti, dopo sollecitazioni degli enti superiori. Così abbiamo finalmente accertato che l'azione amministrativa della Lega è stata a dir poco avventata e scorretta, portando il Comune a una situazione finanziaria quasi sull'orlo della dichiarazione di dissesto». Nel corso dell'assemblea gli organizzatori hanno fatto riferimento a presunte «operazioni immobiliari di scarsa correttezza, gestione squilibrata delle risorse, mancati pagamenti per diverse centinaia di migliaia di euro ai fornitori, tagli di servizi, mutui e deficit di alcuni milioni di euro, da ripianare con un onere almeno triennale per tornare al pareggio vero e non soltanto contabile».

Si è poi accennato allo «scollamento tra la maggioranza e la realtà comunitaria, con i leghisti entrati in rotta di collisione con tutte le associazioni, che sono l'anima della comunità». Gli ex consiglieri hanno dichiarato che «bisogna tentare di recuperare al più presto la situazione contabile e, nel contempo, ricucire lo strappo tra il governo del Comune e la società civile». Mario Pirola ha concluso con un'esortazione: «Nell'attesa dell'evolversi degli eventi, affrontiamo decisamente insieme alcuni problemi assolutamente impellenti, tra questi quelli dell'asilo e del palazzetto dello sport».

Sergio Tiraboschi – L'Eco di