casinoSan Pellegrino Terme (), 24 aprile 2015 – Mobilitare il territorio per scuotere gli immobilismi e le resistenze di Roma. Il sindaco di San Terme, Vittorio , non arretra di un passo e conferma senza mezzi termini la sua convinzione: «Ogni progetto di rilancio della nostra cittadina non può prescindere dalla riapertura dello storico Casinò. Rivogliamo la casa da gioco». Quella che, all'inizio del secolo scorso, fu partecipe dei fasti della località , frequentata da regine e aristocratici provenienti da mezza Europa, e che chiuse definitivamente i battenti, dopo alterne vicende, nel lontano 1946: aveva funzionato per meno di 40 anni (l'inaugurazione era avvenuta nel 1907) ma, tra gli appassionati del genere della prima metà del Novecento, si era trasformato in un autentico ed irrinunciabile punto di riferimento. Merito, senz'altro, anche delle vestigia nel più classico e magnifico stile , firmato dall'architetto Romolo Squadrelli, tuttora visibili nella loro originaria bellezza. Un punto di forza che rende ancor più determinato il primo cittadino a perseguire il suo (e non solo suo) ambizioso disegno.

Per questo, dopo un'accorata ma ferma lettera al ministro dell'Interno Angelino Alfano, ha firmato una vera e propria «chiamata a raccolta» dei parlamentari orobici che siedono alla Camera, in Senato e in Regione, di maggioranza e opposizione, convocandoli per stamattina alle 10 nella sala consiliare del Comune. L'obiettivo è spiegato dallo stesso primo cittadino: «Intendiamo – afferma – individuare tutte le iniziative possibili per ottenere l'inserimento della richiesta relativa al nostro Casinò nel decreto sul gioco d'azzardo che il Governo dovrebbe presentare nei prossimi giorni». Nel merito, la posizione dell'amministrazione comunale è nota: in un contesto di sostanziale liberalizzazione selvaggia di sale bingo e sale slot, con i famigerati “Gratta & vinci” venduti praticamente ad ogni angolo di strada, l'auspicata regolamentazione del settore potrebbe riportare in auge la struttura orobica. Milesi, in questo senso, è categorico: «Il rilancio concreto dell'economia della Valle Brembana, messa a dura prova dalla crisi, passa anche da questa iniziativa, che significa posti di lavoro, movimento turistico, ampliamento dell'offerta ai visitatori».

Dalla sua l'amministrazione comunale ha già i pronunciamenti positivi di , e di numerosissimi paesi brembani, uniti nel condividere le istanze che arrivano da San Pellegrino. E, sempre a Roma, pure il deputato di Forza Italia Gregorio Fontana si è rivolto a Palazzo Chigi invitandolo «a fare ciò che aveva promesso con l'accoglimento dell'ordine del giorno alla legge di Stabilità, da me presentato, che lo impegnava a prendere iniziative volte alla riapertura del Casinò di San Pellegrino e delle altre realtà simili a livello nazionale». Al coro dei favorevoli, nelle ultime ore, si è unita anche Federgioco, l'associazione che raggruppa gli operatori del settore, la quale, per bocca del presidente, Vittorio Ravà, direttore generale del Casinò di Venezia, ha auspicato una nuova disciplina per l'intero settore «con la definitiva eliminazione delle macchinette dai bar e dalle tabaccherie».

Il Giorno

 

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