Si torna a parlare con insistenza della riapertura del casinò di San Pellegrino Terme, comune termale in attivo agli inizi del Novecento, più precisamente dal 1907 al 1917. Ad appellarsi direttamente al premier Silvio Berlusconi, forte anche delle dichiarazioni da lui espresse in tal senso, è il sindaco di San Terme, Vittorio , che in una lettera inviata al presidente del consiglio dei ministri, sottolinea come “in un tempo difficile come quello che stiamo vivendo, la riapertura del Casinò, per San Pellegrino Terme ma anche per altre realtà, costituirebbe un fattore e uno strumento di particolare importanza ed efficacia per affrontare la grave crisi economica in atto che ha colpito ancor più duramente e pesantemente aree montane come la Brembana, territorio al centro del quale si trova il Comune di San Pellegrino Terme”.

Vittorio Milesi: “Soddisfatti dal ddl Scilipoti” “Come Le è certamente noto, il Comune di San Pellegrino Terme è proprietario del complesso monumentale del Casinò che costituisce una tra le massime testimonianze dello stile liberty a livello mondiale e che venne costruito e realizzato all'inizio del Novecento proprio per l'esercizio di tale attività. In considerazione delle limitate risorse disponibili, il Comune di San Pellegrino Terme (5000 abitanti) con gli obiettivi di valorizzare il Casinò come elemento centrale di sviluppo per il territorio e al tempo stesso di salvaguardare l'integrità di un patrimonio così prezioso e unico, chiede da anni la riapertura della Casa da Gioco”.

Il primo cittadino ricorda come per tentare di dare una risposta all'emergenza occupazionale, grazie ad un'iniziativa promossa e sostenuta da Comune, Provincia di Bergamo, e che ha coinvolto un importante e qualificato Operatore Privato (Gruppo Percassi), è stato sottoscritto un Accordo di Programma di rilancio turistico-termale che si pone l'obiettivo dello sviluppo di San Pellegrino Terme e dell'intera Valle Brembana e che potrebbe trovare un più forte e decisivo impulso proprio dalla riapertura, all'interno del Casinò Municipale della Casa da Gioco.
“In questa direzione, la riapertura della Casa da Gioco consentirebbe di rendere possibile e dare soluzione ad un secondo problema: quello del restauro e del recupero del , un altro complesso monumentale in perfetto stile liberty, chiuso da anni e in condizioni di avanzato degrado che venne acquisito nel 2000 da una Società interamente partecipata dal Comune e dalla Provincia di Bergamo, proprio con l'obiettivo di un recupero che continua a rivelarsi arduo per non dire proibitivo.

La crisi nel settore industriale che ha colpito in questi anni, in termini drammatici, la Valle Brembana, ha indotto Amministratori, Operatori e cittadini a credere che una delle poche opportunità di sviluppo e di futuro per il territorio passi attraverso la valorizzazione e la del settore turistico. In questo difficile e delicato momento, la riapertura della Casa da Gioco a San Pellegrino Terme rappresenterebbe perciò, un formidabile segnale di fiducia per tutto il territorio della Valle Brembana che ha vissuto per tanti anni confidando e coltivando inutilmente tale aspettativa.

Ci consenta di sottolineare che la richiesta e la sollecitazione alla riapertura della Casa da Gioco, sono dettate da considerazioni e intenti di un buonsenso e di una logica persino banali, che come Amministratori che hanno a cuore le sorti della propria cittadina e della propria Valle, sentiamo il dovere di rivolgere direttamente a Lei Onorevole Presidente, non riuscendo a accettare che tale esigenza non possa essere condivisa, recepita e accolta”.

Anna Maria Rengo – Gioco NEWS