Carnevale e miti contadini Valtorta invasa dai folletti
Senza categoria Articolo letto da 1.905 utenti - Pubblicato il 12 Febbraio 2008Il crepuscolo, o meglio ancora la notte, sarebbe il momento preferito dai folletti per i loro raduni nel folto dei boschi, ma per la chiusura del carnevale, sapendo di essere graditi compagni di festa, lasciano le loro dimore anche nelle prime ore del pomeriggio per festeggiare con i contadini. È stato così, secondo tradizione che affonda in un passato remoto, anche sabato scorso a valtorta, in occasione del Carnevale ambrosiano. Verso le 14, dunque, guidati dal diavolo maggiore, i folletti – che quassù chiamano «furchetì» perché impugnano un bastone biforcuto – sono comparsi quasi d'incanto dove si erano radunate le maschere.
Hanno quindi dato il via alla sarabanda che ha visitato tutte le contrade del paese. È iniziato il corteo, accompagnato dal suono del corno, dei campanacci, da grida e musiche del gruppo folk «I amis dè Dosena». Il corteo ha toccato le località Grasso, Cantello, Rava e Forno Nuovo, sulle cui piazze i contradaioli hanno atteso le maschere e i folletti, offrendo a tutti «gale» e dolci di un tempo; e guai a non gradire, si sarebbero offesi.
Infine si è svolto il rumoroso e allegro girotondo finale al quale hanno partecipato anche gli sciatori di ritorno dalle piste di Ceresola e di Bobbio, con la presenza delle autorità, il sindaco Silvano Annovazzi, il vicesindaco Piero busi e altri ancora. Girotondo che si è concluso con il primo buio e il primo freddo. Giusto il tempo per tornare in abiti civili e la festa è ripresa fino a notte nella palestra, mentre i «furchetì», improvvisamente scomparsi, hanno continuato il loro «sabba» nei boschi.
L'Eco di Bergamo
GALLERY FOTOGRAFICA CARNEVALE VALTORTA 2008
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