Branzi – Si riparte da capo. O quasi. Intanto i muretti di protezione della strada franano e arrivano le proteste dei genitori, preoccupati per la sicurezza soprattutto dei figli che, quotidianamente, devono raggiungere con l'autobus la scuola elementare di o la scuola media di . Motivo delle lamentele il tratto di strada che, in territorio di Branzi, sale dal bivio per Carona, verso Valleve e Foppolo.

Circa 500 metri dove la carreggiata è larga, in alcuni punti, non più di quattro metri, con uno strapiombo da un lato e le rocce della montagna dall'altro. Un tratto di strada che, oltre ai residenti di Valleve e Foppolo, conoscono molto bene anche gli sciatori diretti alle stazioni di Bremboski. Già dal 2007 la Provincia aveva in programma di mettere in sicurezza il tracciato allargando la carreggiata, posando barriere e reti sulle rocce. Ma problemi con l'impresa che, a suo tempo, aveva vinto l'appalto, hanno allungato i tempi.

E ora si è quasi «punto a capo», ovvero il progetto è stato modificato e si dovrà rifare la gara per riassegnare i lavori. «In quel tratto di strada le barriere di protezione – spiega Alessandro Berera, genitore di Foppolo – sono costituite da un muretto basso, quindi chiaramente insufficienti e inadatte a garantire la sicurezza. E in particolare per il trasporto pubblico dei ragazzi che da Foppolo e Valleve devono raggiungere le scuole di Carona e Branzi. La strada è stretta e, d'inverno, può ghiacciarsi. Se lo scuolabus, per qualsiasi motivo, dovesse essere senza controllo alla curva che, scendendo da Valleve, precede il bivio per Carona, finirebbe inevitabilmente per travolgere la barriera in muratura e precipitare per un centinaio di metri, finendo sulla strada sottostante e con immaginabili gravissime conseguenze». «La situazione è già stata segnalata a più riprese – prosegue Berera – ma la situazione di pericolo è rimasta. E da poco, proprio al bivio per Carona, parte del muretto di protezione non c'è più, forse distrutto da qualche mezzo. Se i lavori di allargamento ritardano, almeno si mettano in sicurezza le protezioni a ».

I lavori, appaltati a un'impresa piemontese, erano iniziati nel novembre del 2007: ma l'impresa, di fatto, aveva solo realizzato la pista di accesso al cantiere, posato reti paramassi e recintato l'area. Poi sono subentrate difficoltà proprio con l'impresa finché, recentemente, la Provincia è arrivata alla risoluzione del contratto. E ora si dovrà ripartire con una nuova gara d'appalto, prevista per maggio. L'intervento, del costo di circa due milioni di euro prevede l'allargamento della strada da quattro a sei metri, con tratti a sbalzo. Le rocce saranno ripulite e verranno posate reti di protezione per la caduta massi.

«Chiuso il contenzioso con l'impresa – spiega il dirigente del settore Viabilità della Provincia Renato Stilliti – si sta aggiornando il progetto. Sono trascorsi due anni, i costi sono aumentati e quindi, coi fondi a disposizione, abbiamo dovuto ridimensionare l'intervento. In pratica non si interverrà sul tratto di strada più a monte, verso Valleve. A breve dovremmo approvare il progetto, quindi per maggio indire la nuova gara d'appalto».

L'Eco di Bergamo

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