Branzi – Per la Valle , negli ultimi anni, erano diventate le fiere dei record. Per il numero di presenze dei visitatori e per il ritorno di immagine che ne derivava per : ma quest'anno – si sarebbero svolte a fine settembre e inizio ottobre – non si terranno. Alla base lo scontro tra gli organizzatori, ovvero l'Associazione Fiera di San Matteo (composta da imprenditori e allevatori) e l'amministrazione comunale, rea in particolare di aver tassato eccessivamente l'uso del , dove si svolgono le due fiere. La Fiera di San Matteo (con esposizione di prodotti locali, artigianali, alimentari, convegni, concorsi e spettacoli) era ormai diventata l'evento clou della Valle Brembana, e quest'anno sarebbe stata la decima edizione. A seguire, alla sua prevista terza edizione, la Sagra della Taragna orobica. Tutto annullato. A eccezione, forse, del campionato mondiale di mungitura, annunciato insieme alla Fiera di San Matteo, che dovrebbe comunque disputarsi, in un sito da definire.

«La decisione – spiega in un comunicato l'Associazione Fiera di San Matteo – è stata presa all'unanimità dai componenti del direttivo e dopo attenta valutazione dei fattori economici in campo. Con grande rammarico ci troviamo a dover annullare entrambi gli eventi per motivi principalmentedi carattere economico che non dipendono dalla nostra volontà: alla base ci sono la difficile congiuntura generale, la diminuzione degli sponsor e l'aumento dei costi di occupazione del suolo pubblico imposti dall'amministrazione comunale e comunicatici con sorpresa solo pochi giorni fa. In queste nove edizioni di Fiera San Matteo l'obiettivo dell'associazione è sempre stato quello di e valorizzazione incondizionata del territorio, di Branzi, della valle e dei suoi prodotti. Lo abbiamo sempre fatto cercando di coinvolgere il più possibile la realtà locale, sempre con passione, entusiasmo, coerenza e massima trasparenza sul nostro operato». «E i risultati ottenuti, in termini di presenze, di ritorno di immagine per il paese e la valle, anche oltre i confini provinciali – continua l'associazione – sono sempre stati riconosciuti e apprezzati trasversalmente.

La distanza di vedute in tal senso tra l'associazione e il Comune ci però con grande dispiacere a dover rinunciare per quest'anno all'organizzazione delle due manifestazioni, perché sostenibili solo se svolte entrambe». Alle accuse rivolte al Un'edizione passata della Sagra della Taragna orobica, a Branzi Comune dall'Associazione così replica il sindaco Gabriele Curti: «Abbiamo sempre dato atto all'organizzazione che la festa era di grande qualità. Per questo siamo sorpresi della scelta fatta. Per la Fiera di San Matteo non abbiamo chiesto alcuna tassa. Sono stati chiesti 2.000 euro per la Sagra della Taragna, peraltro una cifra fittizia, perché il costo di occupazione del suolo pubblico sarebbe molto maggiore. La richiesta è stata fatta per regolarizzare, fissare in convenzione e quindi autorizzare la festa stessa. Non vogliamo fare polemiche. Se cercano chiarimenti siamo qui. Ma le motivazioni della rinuncia non possono
essere i 2.000 euro».

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di

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