Polemica a S. Giovanni Bianco. L'Anmic: quel bimbo va protetto. Il sindaco: «Passaggio pubblico, non possiamo mettere cancelli». «Rimettete il cancello, lì ci abita un bambino disabile e il passaggio delle bici è pericoloso», sostiene l'Associazione nazionale mutilati e invalidi civili di Bergamo (Anmic). San Giovanni Bianco – «Rimettete il cancello, lì ci abita un bambino disabile e il passaggio delle bici è pericoloso», sostiene l'Associazione nazionale mutilati e invalidi civili di Bergamo (Anmic). «È un passaggio pubblico e mettere impedimenti significa ostacolare ancora di più i portatori di handicap», replica il sindaco Gerardo Pozzi (Lega Nord). E sulla ciclovia della è di nuovo polemica. Motivo dello scontro il tratto alternativo della pista ciclabile che si stacca dall'ex ponte ferroviario delle Tre Croci a San Giovanni Bianco e in via Castelli, nel quartiere Villaggio.

Dopo 700 metri, come indica un cartello stradale posizionato al ponte delle Tre Croci nei mesi scorsi, la ciclovia di fatto finisce e, per ritornare sulla comunale, occorre attraversare, con bici a mano, uno stretto percorso in mezzo a una proprietà privata. Striscia pedonale che, secondo i condòmini di via Castelli 79 che ci abitano davanti, è anch'essa privata, mentre sarebbe pubblica a parere del Comune. Su richiesta dei residenti, l'Amministrazione comunale, sul lato nord, aveva anche posizionato un piccolo cancello per cercare di rallentare i ciclisti (che spesso, nonostante il divieto, transitano in sella), rimosso, però, dopo le proteste di altri abitanti del quartiere. Il contenzioso va avanti da alcuni anni e, recentemente, si è di nuovo acceso. Nel condominio abita un bambino disabile che, nel cortile, per muoversi usa un deambulatore. «I ciclisti spesso non scendono dalle bici – dice un parente – e c'è il rischio che possano investire il bambino. Lui non riesce a muoversi rapidamente».

Da qui la richiesta della famiglia del disabile, appoggiata dall'Anmic, affinché il passaggio sia messo in sicurezza, posizionando un cancello o altro tipo di dissuasore. Di recente c'è stato anche un sopralluogo della polizia locale che ha deciso, nei fine settimana, di controllare il passaggio, affinché sia rispettato l'obbligo di condurre a mano la bici. «Il passaggio non regolamentato, come afferma anche la polizia locale, potrebbe provocare incidenti – scrive al sindaco il presidente provinciale 'Anmic Giovanni Manzoni –.

Per questo il cancello deve essere di nuovo riposizionato». «Anche il responsabile dei vigili, dopo un sopralluogo – continua un residente – ha scritto al sindaco che l'unico modo per risolvere, in modo efficace e definitivo, il problema di sicurezza è l'installazione di un dissuasore a nord, costituito da barriere». Replica il sindaco Pozzi: «Siamo in una proprietà privata ma il passaggio è pubblico e mettere il cancello significherebbe creare un impedimento in più a disabili o a chi deve passare con i passeggini. Piuttosto andrebbero allargati gli spazi tra le sbarre che si trovano a sud del passaggio, così stretti che le bici passano con difficoltà». «Ricordo infine – conclude il sindaco – che le case che si trovano prima del condominio del civico 79 non hanno nulla di differente: anche loro hanno il garage che dà sulla strada, eppure, davanti, non c'è alcun tipo di dissuasore».

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di Bergamo