Averara – La montagna nel tempo si è andata spopolando, così chi vive e conosce quei territori non può che constatare una crescente difficoltà a prendersene cura, anche nelle piccole cose. Ad , però, non ci si dà per vinti: per mettere un freno al rimboschimento dei prati attorno al paese, per esempio, l'amministrazione guidata dal sindaco Mauro Egman ha assoldato (a costo zero) degli «operatori» di tutto rispetto: gli asinelli prestati da un'azienda agricola della zona. «Siamo partiti lo scorso anno: gli asini sono stati portati nei prati, poi dei volontari passano più volte al giorno per accudirli e controllare che sia tutto a posto», spiega Egman. L'esperimento è riuscito, e quest'anno a maggio si riparte.

A soffrire l'abbandono sono anche gli alberi di castagno, che pure nelle domeniche d'autunno diventano meta di gitanti in cerca di frutti golosi e sempre più rari. Ora anche su questo arriva una novità: «Abbiamo organizzato con un corso di castanicoltura, per recuperare quello che è un patrimonio per l'economia e per le tradizioni della : basti pensare alla sagra che si fa da 40 anni – dice Egman –. Attraverso il corso speriamo di poter dar vita a un'associazione che se ne occupi». Poi c'è un alpeggio che si rilancia, puntando sui giovani: «Lo abbiamo dato in gestione a un giovane mandriano, mentre da quest'estate una ragazza avvierà un punto di ristoro e degustazioni».

E se in paese il volontariato è importante, gli amministratori sono in prima linea: dallo sgombero della neve dalle strade («abbiamo un solo operatore ecologico, non può fare tutto, a turno lo aiutiamo – dice il sindaco –. Io per esempio quest'inverno sono uscito trequattro volte con il mezzo spalaneve ») alla riscoperta di documenti storici del paese, di cui si sta occupando in modo particolare il vicesindaco Fabio Annovazzi. «Con l'ausilio di volontari – dice Egman – ci siamo messi a riordinare e recuperare gli archivi di Comune e parrocchia. Sono emerse testimonianze interessanti, fatti e appunti di vita quotidiana, alcuni risalenti addirittura al 1600». Il lavoro è partito basandosi sulla buona volontà di chi ci stava, ma ora ha ottenuto un contributo regionale, permettendo al Comune di ingaggiare uno storico per l'analisi e l'archiviazione delle carte, «in modo che in futuro possano essere utilizzate per studi e ricerche», rileva il sindaco.

Un'altra idea per fare comunità, in questa piccola realtà, è venuta per utilizzare gli spazi dell'ex scuola materna: oggi i bambini frequentano il plesso a , insieme a quelli di altri piccoli paesi vicini, ma il vecchio asilo non è stato abbandonato: «Di recente abbiamo dedicato un'aula a una piccola ludoteca, dove bambini e genitori si incontrano un pomeriggio alla settimana per la merenda e qualche gioco insieme», racconta il sindaco. Quanto al collegamento con Olmo, necessario per gli alunni iscritti all'asilo e alle scuole elementari, dall'anno scorso è arrivato il pulmino: «Gli orari degli autobus di linea, in seguito anche ai tagli, sono stati modificati e non erano più adatti alle esigenze dei bambini». Tutti in macchina? Nossignori, qui si è optato per l'acquisto di un veicolo per garantire il trasporto: alla guida si è messo un signore disoccupato, cui in questo modo vengono anche garantite alcune ore di lavoro. Così il cerchio quadra, anche nelle fatiche di un periodo non facile.

Fausta Morandi – L'Eco di

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