Aste beni comunali, nove proprietà restano invendute
San Giovanni Bianco Articolo letto da 2.525 utenti - Pubblicato il 29 Novembre 2009San Giovanni Bianco, comprati due terreni e la baita. Il sindaco: valuteremo se abbassare le offerte minime. San Giovanni BiancoTre beni comunali venduti: un terreno in via busi Cariani, uno edificabile a San Gallo e la baita sul monte Cancervo, su 12 che erano all'asta. Ovvero circa 106 mila euro di incasso su un valore stimato dei beni di 868 mila euro. E con qualche coda polemica legata all'alienazione della baita e ai suoi attuali affittuari, i «Volontari del soccorso». Non si può certo dire che il «bottino» delle vendite all'asta dell'amministrazione comunale sia stato particolarmente ricco. Ma il sindaco Gerardo Pozzi resta comunque ottimista sulla possibilità di altre vendite, ricordando che c'è ancora «qualche interessamento per un appartamento a fuipiano».
Perché, comunque, terreni ed edifici all'asta (tra cui ex caserma, terreni e appartamenti) restano ancora in vendita, con offerta pari o superiore al valore fissato. Le aste per l'alienazione di 12 beni comunali (decise per sanare i buchi di bilancio, quello del 2008 di un milione e 773 mila e il passivo del 2009 di 415 mila euro), iniziate il 20 novembre, si sono concluse l'altro ieri: Chiara Arioli, residente in via Busi Cariani a san giovanni bianco, ha acquistato per 2.100 euro (la base d'asta era 2.000 euro) un terreno nella stessa via, la società Tayrona di Orzinuovi (Brescia) ha acquistato per 72.000 euro (su una base di 70 mila) un terreno edificabile di 930 metri quadrati a San Gallo, mentre Leonardo Todeschini di Almenno San Bartolomeo e Carla Ghisalberti di zogno si sono aggiudicati per 32.500 euro (su una base di 30 mila) la baita sul monte Cancervo con un terreno di 5.000 metri quadrati.
E proprio all'asta della baita era presente anche Amelio Sonzogni, delegato del gruppo «Volontari del soccorso» e consigliere comunale di minoranza che ha voluto far verbalizzare come la struttura sia attualmente in affitto e il «contratto sia in fase di contestazione». «C'è un contratto regolare di affitto che scade il 31 marzo – spiega il presidente del gruppo Luigi Dal Pozzo –. Ciò nonostante, dal Comune, abbiamo ricevuto una disdetta solo lo scorso 21 ottobre quando, in base alla legge, avremmo dovuto averne comunicazione almeno un anno prima dalla scadenza. Noi, invece, a settembre, avevamo già presentato richiesta di rinnovo del contratto di affitto, prima dei sei mesi previsti per legge. Quello che contestiamo sono la legittimità della disdetta, visto che ci sono normative precise sui contratti di locazione che vanno rispettate, e il modo con cui siamo stati trattati, dopo 18 anni di volontariato e gestione della baita. Faremo valere i nostri diritti». «Dal gruppo dei volontari – replica il sindaco Pozzi – finora abbiamo ricevuto solo una lettera, la cui risposta arriverà a breve. Se loro ritengono di avere ragione facciano i loro passi, noi faremo i nostri».
Nel frattempo l'amministrazione comunale dovrà decidere se riproporre l'asta dei beni rimasti invenduti. «Dobbiamo valutare se ci sono i presupposti – conclude il sindaco –. Nel caso, le basi d'asta potranno essere solo abbassate».
L'Eco di bergamo
2 Risposta a “Aste beni comunali, nove proprietà restano invendute”
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Inserito il 29 Novembre 2009 alle ore 14:33 GMT+0100
Dice bene il sindaco’ con la sua dichiarazione,rilascita all’Eco di Bergamo,a proposito dei Volontari”Loro facciano i loro passi noi faremo i nostri”,ma nel contempo si guarda bene dal dire:che i passi i Volontari se li devono pagare di tasca propria ,mentre i suoi li dobbiamo pagare tutti assieme ( Volontari compresi)! Ma il lettore non deve dimenticare le frasi della maggioranza che , a domanda come mai fosse stato aumentato il valore della baita Cancervo ,a pochi giorni dell’approvazione da parte loro del piano delle alienazioni in consiglio Comunale, veniva risposto che considerando il numero degli interessati all’operazione l’adeguamento ne fosse una naturale conseguenza. Risultato una offerta sola e un plauso agli economisti nostrani! Con ciò faccio i migliori auguri all’amministrazione affinchè riesca ad uscire al più presto dalle secche economiche in cui si sta arenando;anche se giudicando i fatti,ho sempre più seri dubbi per la riuscita dell’impresa.
Inserito il 30 Novembre 2009 alle ore 00:10 GMT+0100
“Debito crea debito” !
Vendendo il patrimonio immobiliare del Comune di certo non si risolve il problema,anzi se ne “certifica” il fallimento!