Asilo statale o parrocchiale? Presto un incontro
San Giovanni Bianco Articolo letto da 1.055 utenti - Pubblicato il 21 Ottobre 2009San Giovanni Bianco – Statale, parrocchiale o ancora gestita da una fondazione? Il futuro della scuola materna «Boselli» di san giovanni bianco è approdato l'altra sera in Consiglio comunale, a seguito di un'interrogazione delle due liste di minoranza. Ma il destino dell'asilo, al centro quest'estate di una protesta per la decisione dell'amministrazione comunale di acquisire il primo piano inutilizzato dell'edificio, pare non essere ancora stato deciso. «Vista la storia della materna – ha detto il sindaco Gerardo Pozzi –, non ci sembrava corretto procedere a una statalizzazione forzata. Abbiamo chiesto alla parrocchia la disponibilità a prendersene carico, ma ad oggi, dalla Curia, non abbiamo ancora avuto risposte. L'ultima comunicazione è una richiesta da parte della parrocchia di conoscere bilanci pregressi e debiti della gestione dell'asilo. Il 28 settembre, intanto, ho sollecitato una decisione, perché ormai i tempi stringono. Diversamente ci sentiremo liberi di scegliere.
Nel frattempo ho saputo che la parrocchia terrà un'assemblea con la comunità». Ieri il parroco ha comunicato che è stata fissata per l'11 novembre. «La lettera del sindaco di quest'estate e l'approvazione del diritto di prelazione sull'acquisto del primo piano dell'asilo – ha detto Tiziana Bonaiti, della lista “Insieme” – non hanno certo favorito la trattativa con la Curia, a cui, in cambio della proprietà, è stato chiesto di pagare i debiti. E il ripianamento del disavanzo dei bilanci dell'asilo non è un favore del Comune ma previsto da una convenzione. Mi sembra che attorno all'asilo, purtroppo, non si sia creato un clima sereno». «La Curia non è disponibile ad acquisire l'asilo se deve accollarsi i mutui e pagare 200.000 euro per i lavori fatti dal Comune – ha aggiunto Sergio Sonzogni, della “Lista civica per San Giovanni” – e per renderla statale ci vogliono due o tre anni. Cosa si fa nel frattempo?». «L'asilo da solo non riesce ad autogestirsi – ha risposto il sindaco Pozzi –: le rette non sono sufficienti e abbiamo avuto difficoltà anche nel pagare gli ultimi stipendi ai dipendenti. Non mi sembra giusto continuare a onerare il Comune per ripianare il disavanzo della materna. Così l'asilo non può andare avanti ed è ora che si decida se statalizzarlo o renderlo parrocchiale. Ciò che a noi interessa è garantire il servizio alla comunità». In conclusione Bonaiti si è dichiarato favorevole alla statalizzazione, mentre Sonzogni a entrambe le soluzioni.
L'Eco di bergamo
2 Risposta a “Asilo statale o parrocchiale? Presto un incontro”
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Inserito il 22 Ottobre 2009 alle ore 20:51 GMT+0100
Probabilmente il giornalista era distratto perchè nel mio intervento non ho parlato solo di statalizzazione della scuola materna Boselli. A precisa domanda del Sindaco su quale era la nostra posizione – del gruppo “Insieme per Cambiare”- ho risposto che noi previlegiamo la statalizzazione per i motivi più volte citati (rette meno onerose e servizio migliore) ma che non abbiamo nessuna pregiudiziale verso altre soluzioni purchè si possa garantire il servizio offerto dalla scuola alle famiglie. Le abbiamo ripetute, come stiamo facendo da mesi:
1- l’Amministrazione continua ad intervenire economicamente per supportare l’asilo e garantire il pareggio di bilancio
2- la Curia, la Parrocchia intervengono da sole o a supporto del Comune
La scelta deve essere chiara, sollecita ed economicamente sostenibile: il pallino è nelle mani dell’Amministrazione.
Non dico questo per polemizzare con il giornalista ma per completezza di informazione.
Inserito il 27 Ottobre 2009 alle ore 14:57 GMT+0100
Ritengo che l’assistenza all’infanzia sia una delle prime missioni alle quali un Comune debba far fronte. Spendere 60-70 mila euro all’anno per la scuola materna non credo sia uno scandalo e questo esborso da parte del Comune a favore dell’Ente Asilo dovrebbe avere la priorità su molte altre spese e consulenze inutili delle quali ogni giorno veniamo messi a conoscenza. Il dissesto finanziario del nostro Comune sta trascinando con se in un baratro di maldicenze e sospetti ogni comportamento civico etico e morale. Serve meno presunzione e maggiore chiarezza e trasparenza.