Zogno – Nell'America's Cup la «sfida» si gioca anche tra bergamasche. Tra le aziende orobiche che mettono a disposizione delle varie squadre le proprie competenze c'è anche la Spa di Zogno, che nei mesi scorsi si è aggiudicata una commessa (la seconda) da parte 'Oracle Team Usa, vincitrice dell'ultima edizione della competizione. L'azienda in questione, infatti, che produce centri a controllo numerico per la lavorazione di materiali compositi, plastica, pietra, vetro, legno e metallo, ha messo a punto macchine per la lavorazione dei modelli per la realizzazione dello scafo e della coperta e per la loro stessa lavorazione. Ma il connubio tra un nome di spicco della brembana e brand sportivi si estende anche alla Formula 1, dato che Cms ha messo a punto macchine a controllo numerico a cinque assi per realizzare manufatti in carbonio per Lotus e McLaren. E, per restare in tema di mercato dell'auto, l'azienda bergamasca proprio in questi giorni sta ultimando una commessa per la Fiat di Pomigliano, a cui fornirà macchine (attualmente in fase di collaudo) per la rifilatura della plancia della nuova Panda.

Dagli Usa commessa da 3 mln
L'azienda di Zogno (che conta 500 dipendenti, di cui circa 200 occupati alla sede di Levate), guarda soprattutto all'estero e di recente ha acquisito un'importante commessa sul mercato americano, «nonostante il periodo non proprio dinamico che stanno attraversando gli Stati Uniti», come spiega il presidente di Cms Pietro Aceti. In sostanza si tratta di «una commessa del valore di oltre 3 milioni di euro per la realizzazione di otto macchine destinate alla produzione di manufatti in marmo, che saranno consegnate nel corso del 2012». Non è un mistero, del resto, che Cms (detenuta al 51% dal gruppo riminese Scm e al 49% dalla famiglia Aceti), guardi soprattutto all'estero, da cui deriva circa l'80% del suo giro d'affari, che nel 2011 si è attestato a 80 milioni di euro (segnando un più 10% rispetto al 2010), con la previsione di chiudere l'anno in crescita di un ulteriore 10%. A fare la parte del leone sono in particolare il mercato europeo (Germania in testa) e quello americano, con buone prospettive per i Paesi del cosiddetto Bric.

Il brevetto
Nel parlare di grosse commesse, Aceti torna con la memoria al giorno in cui – e stiamo parlando dei primi anni Novanta – il patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio gli staccò un assegno da 2,4 miliardi delle vecchie lire per 20 macchine fresatrici in grado di produrre montature per occhiali (si tratta tuttora della più grande commessa acquisita in un unico lotto). «Quando Del Vecchio ha lasciato il mio ufficio – ricorda Aceti – mi tremavano le gambe».

Cms spazia dai settori dell'aerospaziale e dell'areonautica all'automotive, fino alla meccanica e alla nautica e ricerca e sviluppo sono il suo pane quotidiano. All'insegna dell'innovazione l'azienda bergamasca quest'anno ha messo a punto un brevetto internazionale che strizza l'occhio al settore dell'areonautica: «Si tratta di una macchina (attualmente in produzione prototipale, ndr) per la fresatura delle lamiere curve che compongono la carlinga degli aerei – precisa Aceti – che punta a sostituire l'attuale processo». Con l'obiettivo di garantire un minore , il recupero di materiale di scarto con la possibilità di reimpiegarlo, la riduzione dei tempi di lavoro («da circa un mese a un giorno») e l'abbattimento dei costi di produzione. La società punta anche ad espandersi: «entro l'anno dovrebbe acquisire altre due aziende lombarde costruttrici di macchine, per ampliare la gamma dei propri prodotti», spiega il direttore generale di Cms Davide Masnada. Giusto l'anno scorso Cms ha fuso per incorporazione due società bergamasche: la Tecnocut (maccchinari per il taglio a getto d'acqua) e la Masnada Macchine (macchine a controllo numerico per il taglio della plastica e termoformatrici per lo stampaggio di manufatti in plastica), entrambe già detenute al 51% dal 2005. È anche grazie a queste operazioni che Cms da una gestione a conduzione familiare (il presidente è affiancato dai figli Marco e Stefano), ha aperto anche a manager come Masnada e il direttore marketing Stefano Dal Lago, fondatore di Tecnocut.

Francesca Belotti – L'Eco di Bergamo

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