Corrida adios, ma non in . Se il parlamento della Catalogna ha recentemente messo la bando i matador, va diversamente nel centro storico di Zogno, dove domani sera si disputa la Corrida di San Lorenzo. Di mezzo c'è l'atletica, non tori e banderillas, ma in quanto ad attesa e adrenalina è roba da far tremare ugualmente le vene ai polsi: corsa su di livello nazionale, edizione numero tredici. Parecchie, come i motivi d'interesse.

Sprintando sulla crisi come il Lemaitre di quest'estate, l'Atletica Brembana, in collaborazione con il , anche stavolta regala agli appassionati un appuntamento uno e trino: corsa maschile (8 chilometri, via alle 21,30), gara femminile (5 km, start alle 20,45), con inframezzo formato Corrida Sprint (colpo di pistola alle 21,05), sfida all'«americana» per mezzofondisti dal passo svelto e tempi di recupero istantaneo. A proposito: lungo il viale Martiri della Libertà (350 metri), 13 partecipanti (fra cui spiccano i nomi di Dario Ceccarelli, e del trio 'Atletica 59 Creberg formato da Mama Gueye, Michele Oberti e Luigi Ferraris) si cimenteranno in sei prove (tre andate e altrettanti ritorni) che incoroneranno il più resistente del lotto nel superare le forche caudine dell'eliminazione diretta (destinata agli ultimi due di ogni passaggio).

Un anno fa toccò a Marco Salami fare a fette le speranze della concorrenza. E insieme al suo erede, ci si domanda chi, nel prestigioso albo d'oro della bagarre aperta a junior, promesse e senior (due anni fa, da queste parti, transitò tal Daniele Meucci…) inciderà il proprio nome a fianco di quelli di Valentina Belotti e Migidio Bourifa. Se nel primo caso il trono è ufficialmente vacante (a oggi, new entry permettendo, nell'elenco iscritte, spiccano i nomi di Emma Quaglia e Ilaria Di Santo) nel secondo sarà proprio Bourifa, di ritorno dalla leggendaria impresa di Barcellona (settimo posto a 41 anni e mezzo) a provare a difendere il titolo da acido lattico e da una concorrenza che si annuncia battagliera.

Le principali insidie potrebbero venire dai compagni azzurri di maratona Daniele Caimmi & Denis Curzi, dal rampante Simone Gariboldi, dall'altoaestino Makus Ploner e soprattutto da quel Philemon Kipkerin che i bookmakers quotano piuttosto «basso» come primo atleta di colore in procinto di fare selezione sulla rampa di piazza Garibaldi (sino al 2009 la gara era aperta a soli atleti di passaporto italiano).

Alla vigilia, le tinte che più preoccupano Roberto , presidente dell'Atletica Valle Brembana sono altre, quelle del cielo: «Dopo tanti sforzi speriamo che anche il meteo ci strizzi l'occhio e non faccia brutti scherzi – si auspica scaramantico –. Speriamo che a scrosciare siano sono gli applausi degli spettatori che saliranno sin qui per applaudire gli atleti. Un grazie anticipato a tutti i volontari che si prodigheranno per la riuscita della manifestazione». Ovvero la Corrida, roba che in Spagna è stata messa al bando, ma che in Brembana, in una sera di mezza estate, va di moda come non mai.

Luca Persico – L'Eco di Bergamo