La organizza un importante incontro, in occasione del 23° anniversario della tragica alluvione del luglio 1987, nella mattinata del prossimo sabato 17 luglio, presso la Sala convegni del Centro Don Palla, nel comune di Piazza Brembana (Bg), conformemente al programma sotto riportato.

Al convegno interverranno l'On.le Remo Gaspari e il Cav. Pietro Busi, che all'epoca rivestivano rispettivamente le cariche di Ministro della Protezione Civile e di Presidente della , oltre ai rappresentanti della Regione e della Provincia.

L'obiettivo è di fare il punto su un evento che, nell'estate del 1987, sconvolse i territori della Valtellina e della Valle Brembana, oltre a vaste aree montane delle Province di Bergamo, Brescia, Como e Lecco. La nostra Valle fu, insieme alla Valtellina, la zona maggiormente danneggiata dall'alluvione che provocò vittime, distrusse infrastrutture e cose che costituivano la memoria di molte persone, mettendo in ginocchio l'economia dell'intera Valle Brembana.

L'intervento del governo fu tempestivo e grazie alla legge n. 102 del 2 maggio 1990, conosciuta come Legge Valtellina, sono state stanziate le risorse finanziarie che hanno consentito alle istituzioni coinvolte (Comunità montana, Provincia e Comuni) e ai privati cittadini di intervenire sia per il ripristino di molte opere danneggiate, sia per la realizzazione di nuove infrastrutture, fondamentali per la messa in sicurezza della viabilità, e di una serie di interventi di manutenzione territoriale diffusa quali: arginature dei corsi d'acqua, messa in sicurezza dei versanti, sistemazione e consolidamento di frane e opere di ripristino e miglioramento della viabilità agro-silvo-pastorale.

E' con soddisfazione che oggi possiamo affermare che la Valle Brembana ha saputo trovare la forza di rimettersi in piedi impegnando (trasversalmente) le forze politiche e sociali presenti sul territorio, per la valorizzazione e la dei suoi aspetti turistici e produttivi, e per la riscoperta dei valori e della cultura delle genti di montagna, sui quali impostare lo sviluppo socio-economico della popolazione vallare.

Alberto Mazzoleni presidente Comunità Montana Valle Brembana

PROGRAMMA
sabato 17 luglio 2010
presso Sala convegni Centro Don Palla – via Monte Sole – Piazza Brembana
ore 9.30 – Saluto delle Autorità Mazzoleni Alberto – Presidente Comunità Montana Valle Brembana Arizzi Geremia – Sindaco di Piazza Brembana
ore 9.45 – Proiezione video a ricordo degli eventi del 1987
ore 10.00 – Ricostruzione storica Busi Pietro – Presidente della Comunità Montana Valle Brembana nel luglio 1987
Gaspari Remo – Ministro della Protezione Civile nel luglio 1987
ore 11.00 – Interventi. Rappresentante Regione Lombardia Rappresentante Provincia Bergamo Sonzogni Enrico – Assessore Protezione Civile Comunità Montana Valle Brembana
ore 12.00 – Dibattito / Conclusioni / Consegna riconoscimenti
ore 12.30 – Rinfresco

http://www.valbrembanaweb.it/valbrembanaweb/gallery/5_montagne/alluvione1987/index.html

RICORDO DELL'ALLUVIONE IN VALLE BREMBANA 17/18 LUGLIO 1987
Tratto da “Storia della Valle Brembana – IL NOVECENTO” dello storico Felice Riceputi
Primo pomeriggio di sabato 18 Luglio 1987. E' una giornata piovosa, come del resto tante di questa estate, a Piazza
Brembana, San Giovanni Bianco, a la pioggia cade fitta, fastidiosa; il traffico e' quello intenso dei fine settimana
estivi, ma in strada c'e' poca gente e l'atmosfera e' piuttosto sonnolenta. Qualcuno si affaccia alla finestra che da' sul
fiume e comincia a notare qualcosa di strano. Si, d'accordo. Che il Brembo sia in piena e' cosa ovvia. Ma non e' normale
che il livello dell'acqua salga in maniera cosi' rapida, di minuto in minuto. Molti incuriositi, scendono a vedere cosa
succede e sui ponti si formano piccoli capannelli. L'acqua continua a salire a vista d'occhio e turbina in maniera sempre piu' rapida e spettacolare. La corrente si infrange rumorosamente contro le arcate dei ponti dove rimangono impigliati rami, tronchi d'albero, detriti di ogni genere. Arrivano i Vigili che invitano la folla sempre piu' numerosa ad allontanarsi. A San Giovanni Bianco e i ponti vengono transennati e chiusi alla circolazione. Cominciano a circolare le voci piu' strampalate: che sia crollata una diga in alta valle ? … Si qualcosa e' successo lassu'. Un nubifragio vero e proprio si e' scatenato sulla Valtellina e sul ramo del Brembo di Olmo scaricando un impressionante quantita' d'acqua.

La portata del Brembo in quelle ore sara' stimata a monte di San Giovanni Bianco in oltre 500 mc. al secondo, rispetto alla media stagionale di 30 mc/s. Ed e' una vera fortuna che i bacini idroelettrici dell'alta valle (, Lago
Fregabolgia, etc.) trattengano piu' di 3 milioni di mc. d'acqua che avrebbero almeno raddoppiato la portata del Fiume,
con conseguenze catastrofiche. A Mezzoldo, uno dei paesi piu' colpiti, una frana ha spazzato il vecchio cimitero e interi tratti di strada sono stati ingoiati dalle acque.

A Piazzatorre un fiume di fango ha sommerso il campeggio ed invaso alcuni condomini. Travolti o seriamente
danneggiati tutti i ponti della Valle Stabina. Cancellata per 200 metri la strada che da Valleve sale a . A Piazza
Brembana, all'altezza del Ponte dei Fondi, il Brembo ha accatastato contro le fragili arcate detriti in grandi quantita'
formando una diga che sotto l'incalzare della piena ben presto cede, provocando una gigantesca ondata. Pochi minuti
dopo a Lenna franano gli argini della statale sotto il viadotto della ferrovia. Un falegname, Romeo Cortinovis, scende nel
box vicino al Brembo per portare in salvo la sua autovettura ma viene imprigionato e sommerso dal fango. Cede e rovina nei gorghi una parte del vecchio Ponte delle Capre. In localita' Baracca (Camerata Cornello) macchinari e ruspe della Ditta Magnati vengono spazzati via come fuscelli. Seriamente danneggiati il Ponte di Pradinarco e quello di Orbrembo dove crolla una palazzina di due piani. A San Giovanni Bianco le acque travolgono gli argini del Lungo Brembo e invadono via Arlecchino e tutta la zona dei giardini pubblici. Tutte le case lungo il corso del fiume vengono fatte sgomberare. A San Pellegrino Terme le acque allagano in via San Carlo il piano terra della caserma dei le cui famiglie vengono tratte in salvo con i canotti. All'altezza della diga Enel si forma una barriera di piante, detriti, macigni e ben presto le acque debordano paurosamente sulla statale allagando negozi e bar. Gli argini della statale e delle provinciali laterali hanno ceduto in decine di punti, quattordici solo nel tratto Lenna e San Pellegrino Terme. E intanto le acque limacciose continuano a scendere a velocita' pazzesca trascinando nei vortici tronchi d'albero, carcasse di animali e persino automobili. Ovunque sono caduti pali del telefono, fili della luce. Sconvolto tutto il sistema degli acquedotti e delle fognature. L'acqua che sgorga dai rubinetti e' color fango. I Soccorsi Da Bergamo salgono le prime colonne di soccorso inviate dalla Prefettura ma devono fermarsi a San Pellegrino Terme dove si organizza una base operativa presso la Clinica Quarenghi. Nella sede della Comunita' Montana Valle Brembana entra in funzione una radiotrasmittente e si costituisce un'unita' di crisi coordinata dal presidente Pietro Busi. Un elicottero della Protezione Civile sorvola la valle prima che faccia buio e viene cosi' effettuata una prima ricognizione utile a verificare la situazione reale. Quando scende la notte, la statale fino a San Pellegrino Terme pullula di mezzi di soccorso dell'Esercito, dei Carabinieri e della Polizia.

I Telegiornali mandano in onda le prime immagini dei disastri provocati dall'alluvione in Val Brembana e in Valtellina
dove si registrano gia' 7 morti e 12 dispersi. Da noi per il momento il bilancio e' di una vittima e quattro dispersi. L'alba
di Domenica 19 Luglio e' tersa e serena. Il Brembo e' in lento deflusso, ma lo spettacolo di rovine e di fango e'
desolante. Presso la sede della Comunita' Montana arrivano in elicottero i rappresentanti delle Istituzioni: Prefettura,
Protezione Civile, Forze Militari, Forestale, Provincia, Anas. Si fa il punto della situazione e si accerta che le vittime sono cinque: Angelo Salvetti, 22 anni di San Giovanni Bianco, travolto dalla furia delle acque al bivio di Piazzatorre accanto alla sua auto (il corpo verra' ritrovato il giorno seguente nelle chiuse di Canonica d'Adda); Barbara Orlando 15 anni di Bergamo; Paola Tornaghi, 22 anni e il fidanzato Marco Tamburrini entrambi di Milano; Romeo Cortinovis, 35 anni di Lenna.

Ci si organizza per liberare dall'isolamento le migliaia di turisti rimasti bloccati in valle Brembana. A questo scopo entrano in azione 27 elicotteri con i quali si trasportano anche generi di prima necessita' nei paesi ancora isolati. Nelle operazioni di soccorso sono impegnati circa duemila uomini. La stagione turistica e' irrimediabilmente compromessa. Molte fabbriche danneggiate dalla piena sono costrette a chiudere. Il bilancio dei danni causati solo alle strade provinciali e' di 14 ponti da ricostruire e 4 chilometri di strada asportati da rifare. Il governo stanzia i primi 350 miliardi e la Regione altri 100, naturalmente per tutte le zone alluvionate, compresa la Valtellina. Mercoledì viene ripristinata la statale a San Pellegrino e, attraverso una serie di varianti provvisorie che utilizzano il vecchio sedime ferroviario, e' ora possibile per i mezzi di soccorso arrivare fino all'alta valle Brembana. Sabato 25 Luglio, ad una settimana dall'alluvione, tutti i paesi sono di nuovo collegati, ultimi Valtorta e Mezzoldo. Ovunque sono tornati in funzione energia elettrica e telefoni, e da qui avviare la ricostruzione.